Nel lontano 2000 iniziò l’avventura dell’equitazione ricreativa per disabili che aveva l’obiettivo di andare oltre la visione squisitamente riabilitativa della tradizionale ippoterapia per divulgare il valore educativo e –soprattutto- presportivo delle attività equestri rivolte a soggetti affetti da diverse forme di disabilità.
L’equitazione ricreativa per disabili ha avuto un grande riscontro nel campo equestre e nel Terzo Settore perché, attraverso i suoi presupposti, uniti ad un approccio metodologico visionario, è stato un movimento di rottura nel panorama delle offerte ludico-educative applicate al mondo del cavallo.
L’elemento fondante di questo progetto che negli anni ha visto un’ulteriore evoluzione con la nascita di EQUITABILE® e della sua equitazione integrata®, partiva dalla consapevolezza che la persona disabile poteva venire inclusa in maneggio al di là di ciò che “ai tempi” veniva ancora considerata come un’etichetta, ovvero la sua condizione deficitaria.
Diventava reale la possibilità di promuovere un differente approccio al cavallo con un taglio di tipo ludico e dall’alta componente pedagogica, senza voler cadere nell’errore di rendere a tutti i costi terapeutico un intervento equestre proposto da tecnici sportivi.
Senza nessuno spirito polemico o di contrasto nei confronti dell’ippoterapia tradizionale, che tutt’ora concentra l’attenzione sulla componente “malata” della persona, con l’equitazione ricreativa per disabili si voleva rompere uno schema ormai sclerotizzato che vedeva la somma “cavallo + disabile” sempre uguale ad “ippoterapia”.
Il principio era (ed è tutt’ora) che vi sono differenti proposte che possono rispondere alle diverse esigenze dei soggetti disabili che non cercano solo la terapia per superare i loro disagi.
Questo semplice ma “indigesto” messaggio voleva porre l’attenzione sul fornire risposte concrete alle esigenze di coloro che chiedevano qualcosa di alternativo, diremmo evolutivo alla riabilitazione equestre ufficiale.
Da un’idea visionaria la concretezza dell’equitazione ricreativa per disabili
Il progetto dell’equitazione ricreativa per disabili nel tempo è diventato una concreata realtà, fatta di centri ed operatori abilitati che hanno divulgato la Vision ed un approccio metodologico che prendeva il meglio delle proposte formative in campo equestre per soggetti deboli senza però mai volersi sostituire a professionalità delle differenti aree di intervento.
Una formazione univoca ed un coordinamento probabilmente rigido e non particolarmente dinamico (questo perché non si voleva dare il fianco a chi sosteneva l’idea che tutto si poteva fare a cavallo nelle attività ed iniziative rivolte ai più deboli) hanno dato l’impronta ad un settore che ha fatto storia e che è durato per quasi un decennio.
I tempi cambiano, e con essi si sono modificate anche le dinamiche di indirizzo che hanno originato un progetto. L’attrazione di molti interessati all’iniziativa e l’erronea accoglienza di troppi sodalizi ed improbabili figure più o meno attinenti al settore ha inesorabilmente assecondato una certa idea di sviluppo di interessi esterni al progetto stesso che lo hanno fatto implodere dal suo interno.
Questo ha favorito un progressivo distacco dal contenitore ormai esausto dell’equitazione ricreativa per disabili per introdurre nel 2008 una nuova realtà, certamente più definita, con una serie di nuove potenzialità innovative e non soggette ad una indeterminazione sofisticata da logiche che originano al di fuori del Sociale e dell’etica professionale: l’equitazione integrata®.
Dalla nascita del nuovo Movimento la strada si è letteralmente aperta a nuove potenzialità, certamente di nicchia ma estremamente concrete e condivise da una specifica vision e mission, in un clima di collaborazione e sinergia rinnovato e libero da condizionamento alcuno…
[…] spesso accade, quando le finalità di indirizzo che hanno visto la nascita dell’equitazione ricreativa per disabili sono andate a scontrarsi con la spietata legge del marketing e delle “correnti di pensiero”, le […]