Per i giovani aspiranti volontari le attività di volontariato in ippoterapia rappresentano sicuramente una forma alternativa di partecipazione sociale caratterizzato da una serie di fattori.
Innanzitutto rappresenta una pratica di educazione informale e percorso di sensibilizzazione alle diversità in un contesto sano, all’aria aperta in mezzo alla natura, fatto di principi e valori come il rispetto altrui e delle regole del buon vivere comune. E’ una palestra di vita per la formazione di una coscienza civica matura e saggia.
Il volontariato in ippoterapia ha una duplice valenza: è partecipazione attiva delle sofferenze altrui, è espressione di sensibilità ed empatia estrema. E’ il guardare l’essere umano nella sua unicità, diversità e molteplicità, è il tenere fra le mani un diamante dalle mille sfaccettature. Il tutto accompagnato dalle profonde emozioni che il cavallo può donare a chi gli sta intorno e a chi riesce ad interagire con lui.
Inoltre, il volontariato aiuta soprattutto chi lo fa, perché è il piacere di donare e donarsi senza ritorno, avendo in cambio un’emozione impagabile: l’abbraccio e il sorriso di una persona che ti ringrazia, è il privilegio di aver saputo costruire un legame forte ed amichevole che rimarrà sempre nel cuore.
Le attività equestri di ippoterapia sono molto stimolanti per il volontario assistente che instaurerà un rapporto fortemente empatico sia con l’utente-cavaliere sia con il cavallo.
Vi è una certa analogia di relazione fatta di comunicazione non verbale dove è necessario imparare a decodificare il linguaggio non verbale sia del cavallo che della persona diversabile che ha, ad esempio, disturbi del linguaggio e relazionali e che si interfaccia alla realtà circostante non con le parole ma con propri messaggi corporei, sguardi, comportamenti che a occhi poco esperti possono sembrare insignificanti.
Laddove il volontario riuscirà a entrare in totale empatia con il cavaliere avrà raggiunto un obiettivo concreto, appagante e avrà ampliato i propri orizzonti del fare volontariato in modo “classico” impreziosito dal contributo e dalla presenza del cavallo. Infatti, oltre alla gratificazione e coinvolgente esperienza vissuta a contatto con i disabili vi è l’esperienza di essere a contatto con un animale così magnifico, sensibile, emotivo capace di donare benessere e serenità.
In ultimo, ma non meno importante, vi è il privilegio di poter essere partecipi di momento esperienziale unico e magico per i diversamente abili: immaginiamo cosa possa voler dire per una persona con evidenti impacci motori, con ritardo intellettivo e cognitivo saper montare in sella ed essere in grado di condurre, seppur con l’aiuto del personale tecnico, un animale così grande e potente.
Non è infatti raro vedere negli occhi dei cavalieri e amazzoni deboli la gioia di vivere un’esperienza ricca di stimoli sensoriali, motori e intellettivi, poiché il cavallo rappresenta corporeità, ritmicità e movimento, ma soprattutto la soddisfazione di “avercela fatta” che li faciliterà alla conquista di nuovi successi dentro e fuori il maneggio.
Si può quindi dire che l’ippoterapia e in generale l’equitazione per i disabili sia anche un valido mezzo per abbattere le barriere sociali che causano l’handicap, cioè il non poter accedere alle opportunità perché è la società che non è in grado di attenuare la disabilità. Si pensi alle diffuse barriere architettoniche che impediscono le persone in carrozzina di muoversi liberamente nelle città o nei luoghi pubblici.
Grazie al cavallo un bambino che è costretto a usare la sedia a rotelle per spostarsi potrà finalmente sentirsi libero di camminare, attraverso le gambe del cavallo, percependo finalmente il movimento attraverso le sue gambe a contatto del cavallo e del bacino attraverso il movimento basculante tipico dell’andatura al passo.
Insomma, sono evidenti gli effetti benefici che un’esperienza così unica come il volontariato in ippoterapia può donare. La terapia che comunemente pensiamo, in maniera un po’ tendenziosa, di fare ai disabili è in realtà il cavallo stesso a farla noi tutti, disabili e non.
Alice Zilioli
Operatore di Equitazione Integrata® EQUITABILE®
[…] che presta servizi nei confronti dell’utenza debole. In tal senso la domanda “perchè fare volontariato in ippoterapia” resta un quesito aperto al quale vengono date risposte tra le più disparate che hanno, […]
[…] Tanti centri equestri promuovono attività riconducibili alle terapie assistite con il cavallo. Probabilmente anche il maneggio che noi stessi frequentiamo ha in essere un progetto di ippoterapia: quale occasione migliore di chiedere se possiamo metterci a disposizione come volontari e contribuire alle buona riuscita del progetto? […]