Quando si crea una nuova attività il grande dilemma è quello di individuare i possibili fruitori del servizio che si intende proporre; si inizia così una estenuante e spesso dispersiva ricerca di contatti che, se non vengono selezionati sulla base di chiari obiettivi, rischiano di non vedere apprezzabili risultati….
Come per qualunque attività, anche lo start-up di un servizio che propone Equitazione Integrata™ è un momento particolarmente delicato, dove all’affinamento delle strutture e risorse a disposizione è necessario associare un periodo di promozione su segmenti targhettizzati dei potenziali utenti del servizio.
Anche le Associazioni ed i Liberi Professionisti già operativi sul campo hanno l’esigenza di sviluppare una rete di potenziali contatti per allargare il proprio bacino di utenza e sono sempre alla ricerca di nuove occasioni di collaborazione o consulenza.
Il cavallo come occasione di incontro tra le diversità
In questa sede ci limiteremo a fornire alcuni spunti per promuovere progetti nella Scuola dell’Obbligo utilizzando il forte elemento di educazione informale quale il Cavallo e l’Equitazione, rivolgendosi non solo agli alunni con disabilità, ma anche a bambini con situazioni (o rischio) di disagio e normalissimi ragazzini che possono apprendere nuove competenze attraverso l’esperienza pratica di vissuti sperimentati a contatto con il nobile animale ed in un contesto all’aria aperta.
Gli interventi possono così essere proposti sui soli alunni con problemi o, meglio ancora, sull’intera classe per sviluppare il messaggio della accettazione del “diverso” e, conseguentemente, della sua inclusione nel gruppo.
E’ subito da sottolineare che, sebbene gli Istituti Scolastici siano sempre alla ricerca di nuove iniziative da svolgersi in orario scolastico o extrascolastico, il periodo storico nel quale ci troviamo non è particolarmente semplice per l’accettazione di “importanti” collaborazioni perché i continui tagli alla spesa corrente hanno messo in grande difficoltà l’intero mondo della Scuola in generale; vi sono però alcune potenzialità che possono giocare a nostro favore…
Innanzitutto la capacità di impatto di un progetto (il tema e gli obiettivi che si vogliono perseguire) e il carattere particolarmente innovativo possono vedere il superamento di molti ostacoli e diffidenze da parte della Dirigenza Scolastica: non è così usuale per un Consiglio di Istituto prendere in mano progetti a sfondo equestre e magari rivolti agli alunni più deboli!
Alcuni consigli per presentare un progetto equestre
Riteniamo che il primo passo da svolgere per valutare la reale possibilità di realizzazione di un progetto sia quello di richiedere un incontro con il Dirigente Scolastico con una presentazione dell’iniziativa nei suoi punti salienti già pronta; alla luce di un concreto interesse sarà molto più semplice adattare la nostra proposta con le reali necessità dell’Istituto.
Se l’iniziativa è rivolta a bambini con problemi, è importante coinvolgere in parallelo anche il G.L.H. o il G.H., gruppi di lavoro sull’handicap, coordinati da un referente -in genere un insegnante- che hanno il compito di promuovere iniziative didattiche per l’inserimento e l’educazione dei bambini “segnalati” o con “bisogni specifici di apprendimento”.
Non si escluda a priori la possibilità di presentare un mini progetto promozionale (gratuito) per permettere alla scuola di valutare le reali potenzialità dell’iniziativa, coinvolgendo direttamente gli insegnanti di sostegno, magari con un incontro divulgativo preliminare: questi piccoli suggerimenti spesso si rivelano estremamente efficaci per sensibilizzare i docenti e, soprattutto, per ridurre il rischio di incappare in aspettative non conformi ai reali obiettivi del progetto.
In genere per garantire la comodità nella valutazione dei nuovi progetti, sebbene l’autonomia scolastica potrebbe vedere approvato e realizzato un progetto nello stesso anno scolastico, è ancora in uso l’iter tradizionale: i progetti vengono presentati al Dirigente Scolastico entro maggio per venire successivamente discussi in sede di consiglio di istituto nel mese di luglio o settembre.
I progetti inviati per posta o via mail, in genere non vengono presi in considerazione e quasi sempre sono cestinati (perché non protocollati in segreteria).
Il nostro consiglio è quello di prevedere un buon rapporto costi/servizio offerto, con una particolare attenzione verso i punti di forza ed i benefici che l’idea potrebbe volgere a favore dei diretti interessati. In genere le iniziative particolari come le attività a cavallo finalizzate all’aspetto educativo con un particolare taglio ludico (soprattutto se rivolte ai ragazzini “segnalati”) riscuotono un certo interesse e possono rientrare nel cosiddetto P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa), una sorta di Carta dei Servizi che l’Istituto propone ai suoi alunni iscritti.
La comodità della realizzazione delle attività fuori dall’Istituto Scolastico è una variabile importante: trasferimenti eccessivamente onerosi sul fronte economico (è fondamentale sapere se esiste un servizio scuolabus o pulmino comunale che possa garantire il servizio gratuito, oppure se la scuola dovrà farsi ulteriormente carico delle spese di un trasporto privato) o relativamente ai tempi di percorrenza (il maneggio è molto lontano dalla scuola ed è previsto un lungo periodo di allontanamento dalle altre attività didattiche ad esempio) possono essere discriminanti determinanti!
Bisogna sempre armarsi di buona pazienza e di una buona dose di sicurezza, senza dimenticarsi che è sempre opportuno presentare progetti in cui si è abbastanza sicuri di saper fare ciò che si propone!
Fino a quì il “consulente” o l’Ente territoriale (l’associazione sportiva o il maneggio ad esempio) possono proporsi direttamente alla Scuola che, con fondi propri, della “Rete Snodo” o con sponsorizzazioni private, potrà accettare e dare inizio ad una iniziativa progettuale.
Alcuni strumenti per il Sud
Vi sono importanti strumenti pensati esclusivamente per le Regioni del Sud che hanno l’obiettivo di incentivare e sostenere l’innovazione e la qualità del sistema scolastico per colmare il divario con le altre aree territoriali del Paese e dell’Unione Europea.
Ci riferiamo ai PON (Programmi Operativi Nazionali), incentivi economici stanziati dalla Commissione Europea ma erogati alle scuole direttamente dal Ministero dell’Istruzione che mirano a raggiungere una serie di obiettivi, tra i quali (da menzionare perché particolarmente attinenti alle proposte di Equitazione Integrata che da anni sviluppiamo su tutto il territorio nazionale):
- Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale;
- potenziare le strutture per garantire la partecipazione delle persone diversamente abili e quelli finalizzati alla qualità della vita degli studenti;
- Ridurre del fenomeno della dispersione scolastica
Ai PON si aggiungono i POR (fondi Regionali): risorse spesso ingenti, ma anche importanti opportunità che, se ben gestite e programmate, effettivamente fanno compiere un salto di qualità a tutta l’attività didattica.
E’ da sottolineare che questi progetti (presentati direttamente dall’Istituto Scolastico, sotto la responsabilità formale del Dirigente) prevedono una serie di azioni alquanto impegnative visti i fondi stanziabili e devono essere strettamente vincolati agli obiettivi prefissati all’atto della progettazione; inoltre le spese previste devono essere meramente funzionali agli specifici progetti, la cui rendicontazione finale è particolarmente minuziosa da parte dei revisori dell’Ente erogante (il tutto per disincentivare frodi all’Ente Pubblico).
Un progetto equestre per la scuola: una opportunità!
Come già detto, l’ottenimento di una collaborazione con gli istituti scolastici può rivelarsi una importante occasione di sinergia con il territorio per lo sviluppo di una forma di educazione informale particolarmente apprezzata in questi ultimi anni, al di là delle tradizionali proposte ai giovani allievi ed alle loro famiglie.
I fondi sono sempre meno ma la qualità ripaga sempre la difficoltà di reperire risorse per iniziative particolarmente allettanti e complete sul fronte pedagogico ed esperenziale quale l’Equitazione Integrata; è però importante una capillare opera di sensibilizzazione all’idea progettuale che, nel giro di poco tempo, potrà vedere il raggiungimento di importanti risultati sul fronte della partecipazione e del passaparola tra docenti e tra gli stessi Istituti.
Salve, io ho 19 anni e sono uscita da un anno dalle scuole superiori. Frequentavo un istituto tecnico agrario nella provincia di lucca e c’era, nei terreni della scuola, un maneggio. La partecipazione alla vita di maneggio e ai corsi, da parte dei ragazzi disabili della scuola era giornaliera e gratuita. E credo che servisse davvero molto. L’associazione era acsi però.
Proprio uno degli Enti di Promozione Sportiva CONI con i quali lavoriamo…
ben venga, da anni si propongono nuove attività…dopo anni e anni finalmente nella scuola è entrato il corso piscina 10 lezioni nella media inferiore…x me numero uno dello sport..completo et altro..ma ci son voluti anni e anni di
proposte….ben venga, dicevo, da tempo oltre alle insegnanti di sostegno si integra con ippoterapia applicata almeno una volta alla settimana ai casi più emblematici e distinti per tipologia di affezzione…..ora l’ippoterapia è in voga.,.forse e’ la moda,,,forse il ministero x l’istruzione si e’ reso conto di quanto sia grande l’applicazione con animali e quanto apporta in certe tipologie di malattie infantili…..x il mio futuro..vorrei applicare l’ippoterapia ampliata alla fattoria..in spece ai malati di alzaimer, et altre tipiche malattie geriatriche. In alcuni stati del mondo la cosa viene già applicata ed ampliata con notevoli successi, integrazione e passione. Non c’è altro da dire: curare un animale come il ns amato cavallo o altri affini al suo mondo non può che giovare ed essere una vera terapia d’urto in un mondo di svariate malattie nonche’ passione e rispetto un metodo educativo agli adolescenti che crescono…
Buona fortuna…una mamma di tre super ragazzi amanti degli animali
Ciao!una domanda…
per presentare progetti nelle scuole quali sono i titoli richiesti? (personalm mi ponevo il quesito a livello equestre,ma magari a beneficio anche di altri puoi rispondere in senso più ampio,a livello equestre e non)
grazie per l’informazione
Antonella D
Ciao Antonella e grazie per la Tua cortese richiesta.
La scuola pubblica non richiede particolari documenti: si limita a verificare che l’esperto abbia i riconoscimenti necessari per essere abilitato alla realizzazione del progetto (tu, ad esempio sei operatrice brevettata in area CONI nella specifica area dell’inclusione ed educazione informale attraverso il cavallo, vai benissimo, come i Terapisti anire o i Tecnici delle FSN con specializzazione nel Sociale). Non è richiesta partita IVA in quanto è possibile fare un contratto di prestazione d’opera in ritenuta d’acconto anche se è meglio presentarsi come organizzazione (Associazione Sportiva, Promozione Sociale, Cooperativa ecc…) per togliere loro qualunque incombenza burocratica aggiuntiva che potrebbe ostacolare la realizzazione del progetto.
Il problema non sta molto nei “titoli” richiesti o meno dagli Istituti, quanto nella capacità di proporre un’idea innovativa, coinvolgente, fattibile, comoda nella realizzazione e nelle location e, soprattutto, dal buon rapporto costi/benefici…
A presto!
[…] della proposta e la sua ottimale presentazione a chi di dovere: elementi come i tempi e modi di presentazione dei progetti nella scuola dell’obbligo sono fondamentali per avere buone possibilità di realizzazione di una iniziativa volta agli alunni […]