In questo articolo parleremo dei fondamenti delle tecniche di rilassamento e, nello specifico, del training autogeno, concentrando l’attenzione su quanto possano essere applicabili al contesto equestre ed allo scambio empatico con il cavallo, in un clima di rielaborazione del proprio io e toccando delle più intime corde che conducono ad una inaspettata abilità introspettiva.

L’incontro fra molte forme di disabilità fisica e/o intellettiva ed il mondo del cavallo è fonte di continua meraviglia per i sorprendenti risultati già ampiamente studiati in anni di esperienze nel campo dell’ippoterapia per disabili e della rieducazione equestre. In generale però, queste importanti potenzialità si aprono a qualsiasi persona (cosiddetta “normodotata”) divenendo uno straordinario coadiuvante per sostenere il superamento di situazioni stressanti o difficili del vivere quotidiano e migliorare la qualità della vita.

Quella col cavallo è una relazione che valorizza capacità insospettate, latenti, mai utilizzate in situazione di “normalità”, che offre a qualsiasi persona nuovi strumenti di comunicazione e di espressione.

Da tempo si studiano i benefici di tale sinergico incontro, connubio che incide positivamente nella sfera psico-fisico-emozionale, sollecitando indipendenza, autostima ed auto-attivazione in chi si avvicina e si rapporta ad un animale di così grande ricchezza comunicativa.

relax-a-cavalloI ritmi sempre più frenetici della società odierna, il disgregarsi dei rapporti sociali e la tendenza al generalizzarsi di una visione individualistica che paradossalmente genera crisi identitaria e difficoltà a gestire anche gli aspetti più semplici della quotidianità, stanno condizionando la natura sociale dell’uomo favorendo nuove forme di disagio, molto spesso al di sotto della soglia di consapevolezza, favorendo così un senso di solitudine che può sfociare in manifestazioni dalla forte componente psicosomatica.

Inconsapevolmente siamo tutti portatori di disagio e l’emotività si riflette sul fisico, creando così punti di tensione che condizionano negativamente il nostro vivere quotidiano. E’ qui che ancora una volta il cavallo si dimostra compagno fedele dell’uomo, del quale si fa specchio, punto di rifrazione sul quale proiettare le nostre emozioni ed intervenire su questi stati unendo ai vantaggi dell’equitazione integrata® i rudimenti di alcune tecniche di rilassamento quali training autogeno, meditazione e respirazione.

Un potente strumento alla portata di tutti: il training autogeno

Il training autogeno ebbe origine agli inizi del ‘900 dal Dott. Schultz, psichiatra tedesco. Egli scoprì, che al contrario dell’ipnosi, nella quale è sempre necessaria la guida di un psicoterapeuta, il training autogeno permetteva uno stato di vigilanza che induceva uno stato di rilassamento psico-fisico indipendente dal terapeuta. Questa condizione di auto rilassamento portava così a liberare il vincolo mente-corpo da tensioni e pensieri che impedivano il normale svolgersi del quotidiano, per ritrovare in misura essenzialmente autonoma il proprio benessere.

Il training autogeno va a riattivare il sapere innato del nostro corpo alla ricerca del benessere, ma che la moltitudine di condizionamenti non permette più di percepire. Con il training autogeno si raggiunge volontariamente quello stato che normalmente si ottiene con il sonno con la funzione di  rivitalizzare l’organismo a beneficio fisico e mentale.

Le tecniche di Training Autogeno oggi sono di importantissimo aiuto nel gestire le emozioni in situazioni di particolare stress dovuto a malesseri emotivi o stati particolare difficoltà quali depressione, attacchi di panico, disturbi causati da una malattia, ma anche semplicemente per chi vuole entrare in contatto con il proprio “io sommerso” con il fine di raggiungere una maggiore consapevolezza.

Quando ci si trova in uno stato di tensione, ansia e stress, si producono a livello corporeo e della mente, modificazioni che se oltrepassano un determinato limite di tolleranza, possono provocare tensioni muscolari e generare nuovi disturbi indotti, con la sensazione dolorosa di essere vittime delle nostre stesse emozioni e pensieri.

Con gli esercizi di training autogeno che si apprendono gradualmente, si possono migliorare e regolarizzare le alterate funzioni psichiche di base con l’obbiettivo di raggiungere un maggiore benessere.

Fino a qui ci riferiamo a situazioni di malessere o tensioni psicosomatiche non certamente ricongiungibili alla sfera clinica: è da sottolineare che, di fronte a manifestazioni patologiche, non ci si può sostituire alla medicina tradizionale, ma si possono inserire interventi di questo tipo come supporto alle eventuali terapie riconosciute e sicuramente dietro espresso parere favorevole del medico curante.

Emozioni, passioni, desideri, spirito: la meditazione

La meditazione è una disciplina filosofica-spirituale che trova le sue origini nell’antica India, ma ne troviamo testimonianze in ogni cultura, segno che questo ancestrale sapere fa parte dell’innato bagaglio della natura umana e forse non solo. La meditazione è per noi un magico e fondamentale strumento, alla portata di tutti e di chi vuole intraprendere un percorso di maggior conoscenza e consapevolezza di sé.

Questo antico sapere non si avvale di diplomi o lauree, ma è alimentato un passaggio fluido e continuo di informazioni, un cambiamento interiore che conclusa una fase passa ad un livello successivo, fino ad arrivare al pieno controllo della propria sfera interiore.

Ognuno di noi è in grado di trasmettere la propria esperienza a chi ancora non ha avuto modo di poter elaborare in proprio un percorso individuale, seguendo un filo conduttore che indirizza l’io alla propria espansione ed è in grado di modificare in positivo l’esistenza di chi si desta e si affaccia a questa finestra.

Con la meditazione si impara a non dare per scontato cose per le quali solitamente abbiamo subito una desensibilizzazione e si impara a ri-focalizzare l’attenzione su se stessi incamminandosi gradualmente verso un percorso di consapevolezza e crescita. Con la meditazione possiamo rievocare, rivivere e beneficiare di sensazioni ed emozioni legate al benessere immergendoci in questo modo in una condizione di distensione rigenerativa.

Apprendere l’essenziale del meditare è semplice, emozionante ed alla portata di tutti, sotto la guida di un “maestro” in grado di cogliere, ascoltare ed avvertire le sensibilità altrui. Meditare non si spiega, si fa!

L’importanza della respirazione

“Non c’è vita senza respiro non c’è respiro senza vita”, queste poche parole per sottolineare l’importanza e la magnificenza di ciò che quotidianamente diamo per scontato: il respirare. Questo processo biochimico del metabolismo energetico è vita, il respiro è connessione con ciò che ci circonda, ed in base alle nostre emozioni il respiro cambia, modifica nel ritmo e nell’intensità.

Si può dire che “parli anticipandoci”, esprimendo ancor prima che ce ne rendiamo conto le nostre emozioni o stati d’animo che magari si vogliono mantenere celati.

A causa del quotidiano vivere e delle ripercussioni che questo ha su di noi, non siamo praticamente più in grado di respirare in modo corretto. Ciò favorisce l’innescarsi di meccanismi che accrescono punti di tensione emotiva e fisica: il respiro non è più fluido e non attraversa in maniera corretta il nostro corpo. Ad esempio, è facile accorgersi che la nostra respirazione è generalmente diaframmatica  e ciò esclude la parte addominale o viceversa. Tutto questo ci svia da ciò che deve essere un defluire continuo in noi e che ha il compito di connettere in ogni istante i vari segmenti corporei e di intervenire in questo modo, liberando emozioni e svincolandoci dalle tensioni.

Alla luce di questa introduzione esplicativa sulle basi che muovono le tecniche di rilassamento, si deduce quindi che il training autogeno, la meditazione, la respirazione unite alla natura, alla fisicità ed alla cinetica del passo del cavallo costituiscono il connubio vincente verso un percorso di maggiore consapevolezza volto al raggiungimento del ben-essere e dell’auto-attivazione.

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Il cavallo, vissuto nella sua globalità fisica e sensoriale, racchiude ed unisce in se queste tecniche: amplificatore e ponte emozionale, offre la possibilità di intraprendere un percorso di consapevolezza sia nell’approccio a terra che in sella, favorito dal suo essere naturale, dai palpiti del suo modo di comunicare e di percepire ciò che gli gravita attorno.

Il rapporto uomo-cavallo apre la nostra esperienza ad una pluralità di opportunità ed innumerevoli benefici, prima fra tutti la possibilità immergerci in questo straordinario e ricco mondo di interscambio empatico cui presiede la dimensione del rispetto, della cura e dell’attenzione verso l’altro.

Luisa Belletti
Operatore di  Equitazione integrata® EQUITABILE®