Quello dell’antitetanica e cavalli è un tema importante nel mondo equestre perché rientra in obblighi sanitari e preventivi importanti per tutti ma, in particolare, per coloro che frequentano un ambiente di cavalli. Prima di praticare un’attività equestre è quindi fondamentale porsi il quesito sull’obbligatorietà o meno della vaccinazione e sulla reale necessità della stessa.
La relazione tra antitetanica e cavalli è presto detta: il cavallo è portatore sano della spora del tetano, che è presente nelle feci e nella saliva dell’animale. Per queste ragioni si rende necessaria una copertura vaccinale a scopo precauzionale per tutti coloro che gravitano intorno al nobile animale.
Il tetano fu descritto la prima volta da Ippocrate di Kos (460 a.C.-377 a.C.). Si tratta di una malattia non contagiosa ma pericolosissima, a volte mortale; averlo già contratto non garantisce immunità. Inizialmente si pensava si trattasse di una malattia neurologica, successivamente si svelò la sua natura infettiva (1884). Nel 1920 si compì un passo fondamentale per la creazione di un vaccino antitetano; il vaccino antitetanico prevede una somministrazione nelle prime settimane di vita del bambino, dei richiami entro l’anno e successivi richiami nel tempo, a scadenza decennale.
Attualmente il tetano è decisamente poco diffuso, specie nei Paesi con condizioni igienico-sanitarie avanzate; tuttavia colpisce ancora gli anziani, soprattutto le donne e, in genere, chi ha un sistema immunitario compromesso. Vive nel terreno, l’infezione da tetano si origina a seguito di una ferita infetta che si rimargina, contenendo al suo interno il bacillo che sviluppa le proprie tossine in condizione anaerobica, ossia in assenza d’aria.
Per questo motivo si afferma che il primo modo per cautelarsi da tetano è tenere aperta una ferita cutanea, specie quelle contaminate da terriccio o ruggine, pulendola e disinfettandola.
Chiarite le origini dell’infezione e i rischi, è necessario accogliere vari punti di vista e una serie di situazioni relativamente al legame tra antitetanica e cavalli.
Il contesto ambientale in cui si pratica l’equitazione o l’equitazione integrata® presenta, potenzialmente, condizioni di rischio: non si tratta di un ambiente asettico. Di conseguenza i centri ippici richiedono di norma non solo una apposita certificazione medica per la pratica sportiva, ma anche il documento attestante l’avvenuta vaccinazione antitetanica affinché i propri utenti pratichino l’attività equestre in sicurezza.
È ormai noto che alcune situazioni che hanno prodotto una disabilità sono state originate dai vaccini. Il tetano stesso, così come altre vaccinazioni, hanno comportato talvolta effetti collaterali come eritema, edema, dolore, asma, reazioni allergiche, allergie alimentari, malattie autoimmunitarie, diabete, sindrome di morte infantile (SIDS), poliomielite, paralisi, malattie neurologiche, autismo.
È evidente che il genitore di un ragazzo che è stato colpito da conseguenze riconducibili ad una vaccinazione sarà probabilmente poco propenso a sottoporre il proprio figlio a un ulteriore vaccino. E richiedere tale adempimento in certe situazioni sarebbe, da parte del centro ippico, una decisione piuttosto indelicata
Come devono comportarsi i maneggi sul fronte amministrativo sul tema dell’antitetanica e cavalli?
La questione è ancora più spinosa se si assume il punto di vista dei centri equestri: anche per loro si tratta di un problema non da poco, questo dell’antitetanica e cavalli.
I centri ippici sono infatti tenuti a richiedere il vaccino antitetano per ragioni legislative ma anche per una reale e concreta questione di rischio e responsabilità. Naturalmente è arduo che si assumano l’onere di un’utenza che chiede di esimersi da tale obbligo, ovvero che manifesta la volontà di non sottoporsi a vaccinazione: questo, naturalmente, non per questioni ideologiche ma per ragioni strettamente legali.
Probabilmente sarebbe utile, in questi casi, avere la possibilità di firmare un modulo di scarico della responsabilità che consenta di non praticare il vaccino sgravando contemporaneamente il centro ippico. Altrettanto fondamentale, ovviamente, è che un’eventuale libertà di esimersi da tale obbligo passi attraverso un dissenso informato, uno specifico documento disponibile presso le Aziende Sanitarie Locali che potrebbe rivelarsi un valido strumento per non aderire al piano vaccinale in questione, sempre previo confronto con il proprio medico di famiglia.
A questo punto, dopo aver accennato a questi due punti di vista contrastanti e opposti – quello dell’utenza che dissente dall’obbligo di sottoporsi a vaccinazione e quello dei centri ippici – e che non coinvolgono la burocrazia nei dettagli (maggiori elementi nel seguente articolo), vorremmo coinvolgere tutti voi lettori ad esprimere il personale punto di vista sulla questione relativa all’antitetanica e cavalli che risulta, tutt’ora, aperta e spinosa.
Cosa ne pensano i centri ippici? Cosa i genitori dei ragazzi che svolgono un’attività equestre? E gli addetti ai lavori dell’ambito medico/sanitario? Qual è l’opinione di un semplice lettore inciampato in questo articolo? E’ benvenuto qualsiasi contributo o riflessione che consenta di ampliare il modo di vedere la questione o che fornisca ulteriori risposte o spunti di riflessione.
dott.ssa Valeria Foglino
Blogger Equestre e Tecnico EQUITABILE®
Ho affrontato da poco un problema simile per quanto riguarda una vacanza a cavallo.
Sul sito del ministero degli esteri non risulta obbligatoria nessuna vaccinazione per il paese in cui si svolgerà il viaggio, ma l’agenzia organizzatrice me ne ha raccomandate a “mazzi” (tra cui l’antitetanica).
Per cercare di chiarire la situazione mi sono rivolta al centro vaccinazioni dell’ASL locale, dove il medico mi ha prescritto un esame ematico dal nome piuttosto esplicito “Tetan Test”. Si tratta di una misura del tasso di anticorpi antitetanici che rivela l’immunoprotezione dalla malattia.
Non so che tipo di valore legale abbia questo esame, ma mi ha evitato una vaccinazione non necessaria (nonostante siano passati quasi 20 anni dall’ultimo richiamo).
Spero possa essere utile anche ad altri!
Grazie per il tuo gentile contributo Elena!
Certamente sarà di aiuto per fare maggiore chiarezza allo spinoso argomento.
Un saluto 🙂
Volevo sapere di più sul tetan test ma on_line non dà nessun risultato al google. hai mica la scatola? grazie mille
io penso che, il vaccino dovrebbe essere fatto, che si monti o non si monti a cavallo, si sà che in molti maneggi o scuderie si può venire a contatto con materiali è tagliarsi, oppure pungersi con qualche pianta, molteplici possono essere le cause d’infezione, io proporrei intanto per tutti i collaboratori il vaccino obligatorio, anche perchè loro sono i primi a contatto con l animale è materiali di vario genere, poi sè si à la certezza che questo tetano provaca danni all animale ancora meglio, prima comunque la persona, parlo per esperienza personale per una scheggia di un bancale sul dito non vi dico mesi di stop, poi a clienti del maneggio, io la vacinazione la farei fare, prima di tutto per la serietà del maneggio verso i clienti, secondo sè trovate un cliente un pò scomodo che magari prende il tetano nel vostro maneggio, non è una buona pubblicità, poi speriamo che non cerchi di ricavarne, qualche soldino con qualche escamotage,vi ringrazio per avermi interpellato, sono sempre pronto a rispondere a qualsiasi domanda, il vostro amico marco,quaggiotto=shangay= sopranome nell ambiente equestre
Ritengo utile e poco oneroso essere vaccinati contro in tetano, sia nel caso in cui si frequentino maneggi sia nella vita quotidiana.
Ciao Anna, personalmente condivido: è senz’altro utile e poco oneroso. Ma cosa ne pensi in relazione a chi ha un figlio disabile proprio a causa di un vaccino? …Comprensibile che magari sia restio, no? Tu come agiresti per risolvere la situazione?
Presunzione: 1 caso su 1000000 di complicazioni dovute a vaccino in Italia ! (sono molto meno…)
Quindi: 70 casi di afflitti di ipersensibilità, asma, febbre di vaccinazione o altro in Tutt’italia!!!!
Vuoi vedere che proprio uno di questi 70 casi vuole venire a montate nel vostro maneggio ???? Bene se si per me questo è un cliente che devo gentilmente respingere ! Ma scherzate ? Se fosse vostro figlio che prende rosolia, poliomielite o sindrome da tetano perché voi avete la nevrosi da vaccinazione…
Non è semplice comprendere il tuo pensiero, presunzioni e debite considerazioni, ma se esiste una legge in merito significa “probabilmente” che ci sono stati studi riferiti alla mole dell’incidenza di una patologia riferita ad una particolare esposizione. In aggiunta, se trattasi di una evidenza che può portare a conseguenze ben più serie di una semplice “febbre da vaccinazione” (consiglio di cercare sul web cosa accade ad asini- cavalli, e peggio ancora a bambini quando contraggono il tetano, magari pensando se fosse proprio il tuo animale o tuo figlio…) forse, a quel punto, il tuo pensiero si potrebbe modificare. In caso contrario…buona fortuna e “Quisque faber fortunae suae”!
L’ignoranza non dovrebbe avere voce. Si informi meglio anche solo sul sito dell’Aifa nonostante i dati siano palesemente inferiori a quelli reali!!
Non ho capito :se un cavallo è vaccinato le persone non corrono il rischio di prendere il tetano?
La probabilità di contrarre il tetano dal cavallo (saliva e feci) si azzera ma non viene esclusa la possibilità che possa essere contratto da altri elementi dell’ambiente (polvere, chiodi arrugginiti, feci di altri cavalli ecc).
La scelta di quale rischio correre deve rimanere sempre alla persona /genitore. Non ci sono storie. Io non decido per gli altri e gli altri non devono decidere per me