Con una certa regolarità riceviamo la richiesta di trattare un argomento che merita una risposta chiara e univoca: come diventare istruttore di ippoterapia.
Volutamente riproponiamo questa forma testuale per sottolineare una certa incoerenza semantica tra due termini che appartengono ad ambiti di intervento complementari ma autonomi tra loro.
L’antitesi tra “istruttore” ed “ippoterapia” è insita nelle oggettive definizioni delle stesse parole.
L’istruttore è colui che insegna una pratica, un processo, che fornisce le basi per l’addestramento ad una specifica attività; ippoterapia è un termine che comunemente è riferito ad una attività equestre per soggetti disabili ma che, tra gli operatori del settore, consiste in una delle differenti fasi di un programma terapeutico-riabilitativo molto più complesso.
Ora, analizzando la domanda sul “come diventare istruttore di ippoterapia” si potrebbe desumere l’istanza riferita all’ipotesi di insegnare (come docente-formatore) a praticare ippoterapia ad altri tecnici, operatori del settore che necessitano di ulteriore specializzazione. E’ però da considerarsi più realistica l’interpretazione riferita a chi desidera acquisire le competenze per promuovere un servizio di carattere riabilitativo – equestre direttamente a soggetti disabili o con disagi.
La dicitura “come diventare istruttore di ippoterapia” la tradurremmo così nella più opportuna declinazione “come diventare tecnico di ippoterapia”.
Più volte abbiamo sottolineato nel nostro sito che il settore della terapia prevede l’inderogabile presenza di tecnici abilitati nelle specifiche aree operative, professionisti in grado di massimizzare l’effetto terapeutico del movimento del cavallo per riabilitare funzionalità perse o patologicamente compromesse del soggetto disabile.
Ecco dunque perché, per operare nell’ippoterapia – meglio sarebbe parlare della riabilitazione equestre o terapia con il mezzo del cavallo– è indispensabile una abilitazione nel campo sanitario (fisioterapista, psicomotricista, neuropsichiatra infantile, ecc…), una consolidata esperienza sul campo ed il coinvolgimento di un’equipe multidisciplinare che prenda in carico l’utente finale per il suo recupero funzionale.
Sintesi: per proporre terapia bisogna essere terapisti, laureati ed abilitati per quel particolare ambito sanitario. Nessuna eccezione è possibile, a rischio di divergere nel pericoloso abuso professione medica.
Le attività equestri complementari o evolutive all’ippoterapia tradizionale.
In questo articolo non vogliamo trattare delle generiche “Attività Assistite”, quelle che non prevedono intenzionalità programmatica ed operativa, “limitandosi” alla sola componente ludica di iniziative equestri amatoriali, spesso non strutturate su interventi regolari.
Queste attività –che riteniamo potenzialmente pericolose da molti punti di vista – non necessiterebbero di una conoscenza approfondita dei diretti fruitori delle attività e conseguentemente non risentirebbero di obiettivi, tantomeno di specifiche progettualità e verifiche periodiche. Quando declinate al piccolo animale -il “pet”, appunto- riguardano interventi che possono avere un senso, ma l’animale da proporre è il cavallo (e spesso, dopo avergli dato da mangiare non si sa più cosa far fare se non il giro in sella…) il rischio è quello di incorrere in situazioni alquanto incresciose….
Ma torniamo al “come diventare istruttore di ippoterapia”.
Chi non è interessato al settore della terapia -vuoi perché non ha alle spalle studi specifici, vuoi perché più predisposto all’area dell’educazione o del pre-sport- può aspirare ad introdursi nel campo dell’equitazione per disabili in altre particolari aree di intervento che non prevedono la riabilitazione.
Spesso si pensa “all’ippoterapia” perché appassionati di equitazione o perché si desidera unire la passione per il cavallo al Sociale…
Disabilità non è sempre “malattia da curare”. Il soggetto disabile spesso ha una storia caratterizzata da terapie effettuate nel passato o ancora in essere: ecco dunque che proporre una attività equestre, strutturata su un modello più ampio –quello che consideri tutte le sfere delle funzionalità del nostro cavaliere, e che non si accanisca su una malattia che, quasi certamente, si declina in condizione esistenziale dalla quale non è possibile emanciparsi– può fare la differenza verso più ampi livelli di normalizzazione e partecipazione sociale.
Il modello al quale facciamo riferimento è quello esplicitato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità attraverso la Classificazione Internazionale dei Funzionamenti, della Salute e delle Disabilità, che spinge ad una visione d’insieme della persona caratterizzata da debolezze nelle sue componenti uniche ed inimitabili, quelle composte di parte sana e malata; una persona che possa partecipare alla vita sociale con le funzionalità –ed eventuali loro adattamenti- che le sono proprie, indipendentemente “dall’etichetta” che apparentemente definisce il soggetto, ma che non è l’unica sua peculiarità.
In questa visione bio-psico-sociale, l’equitazione integrata®, l’equitazione pre-sportiva, fino all’agonismo equestre paraolimpico diventano proposte concrete a disposizione di moltissimi cavalieri diversabili che desiderano vivere il cavallo non come “strumento di riabilitazione” ma come elemento vivo, di socializzazione, normalizzazione, in un clima –quello sportivo- dove anche le diverse abilità possono far emergere competenze che vanno fuori dagli schemi dell’ordinario per screditare un certo pensiero comune che vede la persona debole come non-abile.
Da queste premesse EQUITABILE® ha dato vita a due ambiti di intervento equestre, rivolti a chi desidera intraprendere un percorso formativo in area ludico-educativa attraverso l’interazione con il cavallo: quello di tipo pre-sportivo e rieducativo (l’equitazione integrata®) e quello zooantropologico – didattico (la mediazione equestre) con il fine ultimo di creare importanti occasioni di incontro tra le diversità per abbattere gli anacronistici muri del pregiudizio.
Non è solo il saper montare a cavallo a fare la differenza tra un ambito di intervento e l’altro: uno specifico articolo tratta proprio della differenza tra equitazione integrata® e mediazione equestre per permettere a tutti gli interessati di indirizzarsi al settore che è più rispondente alle singole esigenze ed aspettative.
Alla luce di questa trattazione speriamo di aver risposto alla “strana” domanda riferita a come diventare istruttore di ippoterapia…
Buongiorno,
vorrei fare una domanda. Mentre cercavo info sui corsi avevo anche io il dubbio sulla competenza ed effettivo possesso di titoli quali psicomotricista o fisioterapista, io sono laureata si ..ma in sociologia e sono educatrice, ma nel chiedere info alle varie associazioni (che qui non menziono) se avessi potessi fare anch’io il tecnico di ippoterapia,iscrivendomi ai loro corsi mi è stato risposto SI. Devi però saper andare a cavallo, avere il brevetto e far parte di un’associazione in cui sia presente almeno un medico di qualsiasi tipo. Ora vero è che la coscienza non mi permetterebbe di mettere a cavallo uno spastico… ma in Italia le cose come stanno realmente? Avevo già in mente con amici, psicologo, fisioterapista, psicomotricista di fondare l’associazione ..ma in campo ci sarei stata solamente io. Grazie attendo lumi. Carmen
Chi ti ha detto che dopo aver superato i loro corsi sarai abilitata per fare ippoterapia ha solo come obiettivo finale fare soldi! Quì sta la differenza tra queste realtà e noi: daccordo che bisogna avere una equipe all’interno della quale sia presente anche la figura del medico (specialista in relazione al tipo di patologie con le quali si andrà ad operare), ma tra essere parte di un team dove ognuno svolge il suo compito in relazione alle sue reali competenze ed abilitazioni e far “da soli” con un medico che è solo presente sulla carta è tutta un’altra cosa.
Il tuo commento ci conferma quanto ginepraio ci sia in giro, e quante persone svolgano attività -senza i giusti titoli- promuovendosi (e promuovendole) con diciture e nomi ai quali non corrisponde la realtà dei trattamenti.
Diffidare dai venditori di fumo!!!
E’ vero ciò che lei dice, ma se l’Italia non ha una regolamentazione precisa ecco che ci si improvvisa, io vado a cavallo per carità e so che la ” ” ass. riconosciuta di MW, sta facendo corsi per EPD, solo per istruttori,chi non è istruttore sarà assistente di EPD, ma nemmeno un istruttore è un medico… davvero difficile orientarsi, però complimenti per la sincerità.
Salve, vorrei una informazione, io ho preso la specializzazione O.S.A per l’infanzia per lavorare con i bambini disabili, e facendo parte di una scuderia, vorrei sapere se la posso utilizzare per insegnare l’ippoterapia. Grazie
Salve. Purtroppo i titoli OSA (ASA) ed OSS non sono specifici per promuovere l’attività a cavallo per disabili, quindi a mio parere, è indispensabile integrare questo riconoscimento -che ha mansioni e competenze proprie per un servizio alla persona in ambiente “generalista”, con una specifica formazione che non solo rilasci un “titolo”, ma che metta in condizione di non nuocere promuovendo attività congrue con chi desidera approcciarsi a tali pratiche e secondo modalità operative proprie dell’equitazione adattata. Un saluto
Salve io sono una ragazza di 23 anni, studio scienze dell’educazione e della formazione. Il mio sogno sarebbe quello di lavorare nel campo dell’ippoterapia. L’ anno scorso mi ero informata per aprire un maneggio,ma si sa come siamo messi in Italia se non ci si auto- finanzia a voglia a sognare. Dopo qualche mese che ho capito che la cosa non sarebbe stata fattibile ho lasciato stare con l’amaro in bocca, perché ho avuto cavalli sin da piccola che poi abbiamo dovuto vendere in più lavorare con persone disabili é una cosa che voglio nella mia vita, sono cresciuta aiutando un cugino spastico che ha 40 anni e mi ha dato tanto. A parte queste mie esperienze di vita se io volessi raggiungere i miei sogni come devo fare?
Beh, direi che la prima cosa è proprio partecipare ad uno o più corsi riferiti agli ambiti di intervento che più ti interessano. Per esempio nei nostri corsi si toccano moti argomenti e prevedono delle simulazioni che certamente non saranno esaustivi al sogno di aprire un proprio maneggio ma aiutano a farsi un’idea su come muovere i primi passi ed eventualmente collaborare in realtà già esistenti come primo approccio. E poi si vedrà….
Un saluto e in bocca al lupo!
Buongiorno sono una ragazza di 27 anni diplomata in operatore dei servizi socio sanitari(5 anni)volevo chiedere se col mio diploma si puo fare il corso di ippoterapia o e necessario continuare gli studi come scienze delleducazione,psicologia ecc.
Ciao!
Per aderire alle nostre proposte formative è sufficiente -anche se richiediamo competenze equestre di base.
Un saluto
buon giorno, sono una ragazza di 23 anni e sto per terminare scienze della formazione primaria; volevo avere delle informazioni sul COME poter diventare un’istruttore di ippoterapia.
Ciao!
Visto che non hai provenienza nel campo sanitario, come evidenziato nell’articolo, non potrai far altro che proiettarti nel campo dell’area ludico-educativa o presportiva. Partecipa ai nostri corsi: siamo certi che verranno incontro alle tue aspirazioni!
Buongiorno, io ho la specializzazione OSA per l’infanzia, e sto prendendo il diploma sui servizi socio sanitari, vanno bene come requisiti per iniziare il corso come istruttore di ippoterapia? Grazie
Salve. Secondo il nostro iter formativo per diventare Operatore è necessario saper montare a cavallo in scioltezza alle tre andature; il diploma OSA è ok come curriculum culturale generico. Un saluto
[…] esperienze in contesti equestri poco battuti potrebbe agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro: diventare tecnico di equitazione integrata®, ad esempio, potrebbe rivelarsi una scelta ragionata per coniugare la […]
Salve sono una ragazza di 20 anni. Sto per iniziare l’università : scienze motorie. Con questa laurea è possibile poi specializzarsi in ippoterapia? Grazie mille . Camilla
Ciao. Per promuovere percorsi di ippoterapia (riabilitazione equestre) è necessario essere inquadrati come medici, psicologi o terapisti (fisioterapisti, psicomotricisti…). Con altre specializzazioni si può lavorare in campo educativo o presportivo.
Detto questo, i diplomi o lauree curriculari sono il punto di partenza per una formazione specifica nel campo che dovrà essere comunque fatta per entrare nello specifico ambito di intervento con i cavalli.
Un saluto
Buongiorno. ..mi piacerebbe fare il corso di riabilitazione equestre (ippoterapia) …sono latinoamericana, laureada en Administrazione, faccio monta western, da 4 anni. .come vedi niente da vedere con il motus del corso. . Posso diré ho una grande passione per il mondo cavallo e una grande voglia de impare questo, sto facendo la scuola Tellingthon anche un paio di patente. . questo e limitattivo? ??..posso partecipare?
ciao!
risposto in privato. cmq si.