In un precedente articolo abbiamo introdotto le basi sulle quali si andrà a fondare la preparazione di un progetto di ippoterapia per disabili: un insieme di attività ed attenzioni che sono parte integrante di un lungo percorso che parte da un’idea progettuale e che deve ricongiungersi con quel particolare utente al quale ci si rivolge, ed ai suoi bisogni, necessità, aspettative riferite all’attività che andiamo a promuovere.
Non abbiamo però affrontato come strutturare un elaborato che possa essere accolto favorevolmente da un potenziale interessato.
Questo articolo vuole fornire alcuni elementi essenziali per permettere a tutti i tecnici di equitazione integrata® ed ai centri di rieducazione equestre di costruire un progetto di ippoterapia chiaro, completo e soprattutto congruo alle peculiarità del potenziale cliente.
Premesso che non è opportuno creare un elaborato eccessivamente lungo e pomposo. Poiché il nostro destinatario necessita di informazioni necessarie per valutare o meno di aderire alla proposta, si ritiene che la mole cartacea di un progetto di ippoterapia debba essere commisurata al piano di intervento ed alla più o meno ampia strutturazione degli interventi e dei partner direttamente coinvolti nelle attività.
Se si desidera presentare un progetto finalizzato all’acquisizione di un ente cliente (es. cooperativa sociale, centro residenziale per disabili o scuola dell’obbligo) il documento sarà certamente più semplice e breve rispetto ad un elaborato prodotto per intercettare finanziamenti di enti pubblici o privati per ottenere risorse economiche atte a realizzare un servizio o acquisire strumenti o materiali. In questo secondo caso in genere si lavora seguendo la traccia dei formulari che vengono direttamente messi a disposizione per mezzo di appositi bandi.
I punti fondamentali per stilare un progetto di ippoterapia
Tornando al caso di un progetto di ippoterapia da comporre per presentarsi ad un potenziale fruitore si crede opportuno partire dall’idea progettuale che dev’essere la stella polare alla quale riferirsi e ricondursi durante la stesura del nostro lavoro: non è infatti possibile scrivere un progetto senza considerare i presupposti sui quali si andrà a dipanare il nostro elaborato.
Alcuni lettori penseranno: “Ovvietà: ci state raccontando aria fritta!”. Cari amici, non date per scontato questo aspetto perché molti progetti iniziano con grandi premesse per venir conseguentemente svolti con plateali fuori tema o –peggio ancora- con sintesi finali che nulla hanno a che fare con l’oggetto dichiarato in partenza.
Un aspetto che può fare la differenza nell’attrarre l’attenzione del lettore è dato dal titolo del progetto stesso. Intitolare il nostro progetto con un nome simpatico, di rottura, fatto di giochi di parole o che richiami l’assonanza di una particolare emozione, sensazione, attività, oggetto o animale…è il primo passo per convogliare l’attenzione e d indirizzare l’inconscio del nostro interlocutore a qualcosa di concreto, interessante, appetibile.
Quando si stila un progetto di ippoterapia si deve fare un dovuto accenno alle premesse che definiscono nelle sue linee essenziali il contesto e l’utenza sulla quale si desidera intervenire, ivi inclusi i bisogni ai quali si vuol dare accoglimento, la cosiddetta analisi del bisogno. In questa area accennare al contesto sociale nel quale è inserito il progetto e/o i possibili fruitori può dare completamento alla presentazione.
Inserire a questo punto un accenno introduttivo alle potenzialità dell’intervento mediato dal cavallo e dal valore beneficiale ad esso associato può permettere al nostro lettore di avere un quadro generale sulle potenzialità ed efficacia dell’intervento che andremo ad esplicitare in seguito.
La presentazione del sodalizio (in genere un’associazione, un centro equestre, un agriturismo…) o del singolo professionista (se si tratta di un progetto realizzato dal singolo tecnico “freelance”) proponente l’intervento è la naturale continuazione dell’elaborato, dove si può descrivere la storia, mission e vision dell’associazione, aree di intervento e figure professionali in organico, oltre ad un accenno agli impianti equestri dove vengono realizzate le attività.
Definire i destinatari del progetto, le loro caratteristiche, età, condizioni, ecc. è un ulteriore elemento chiave per stilare un progetto di ippoterapia: dalla tipologia di utenza si andranno ad esplicitare i macro-obiettivi dell’intervento sul gruppo per poi calibrarli su individuali finalità riferite ai singoli fruitori.
L’individuazione degli obiettivi è subordinata alle esigenze più o meno dichiarate dall’ente che dovrà valutare la nostra proposta: definire obiettivi realizzabili e compatibili con le tempistiche di esecuzione del progetto, ipotizzare un numero di incontri indicativi è fondamentale per non rischiare di “sparare troppo alto”.
Si suggerisce di individuare un numero congruo di obiettivi seguendo le diverse aree delle funzionalità e delle abilità trasversali dei potenziali fruitori; esagerare elencando con troppe finalità può portare al rovescio della medaglia di non aver avuto sufficiente tempo per lavorare su tutti questi aspetti che -a fine progetto- dovranno venir relazionati…
Il cappello introduttivo dell’intero progetto si avvia alla conclusione con un importante aspetto: la definizione dei punti di forza e l’esplicitazione della nostra proposta come innovativa.
Sarebbe superfluo evidenziare in questa sede il valore beneficiale dell’intervento mediato dal cavallo nelle attività terapeutiche, educative o semplicemente ricreative poiché l’intero sito di EQUITABILE® tratta fin troppo accuratamente questi aspetti. Desideriamo sottolineare l’importanza, anche qui, di produrre argomentazioni innovative, indirizzate a quel particolare tipo di utenza sul quale abbiamo costruito il nostro progetto, senza cadere in imbarazzanti copiature da questo o quel testo. Rischierebbe di essere interpretato dal nostro potenziale cliente come mancante di serietà, competenza, impegno nei suoi confronti!
La nostra proposta deve venire sostenuta da una innovatività che è insita nel nostro operato, nelle attività che proponiamo e che possono essere differenti dalla concorrenza presente sul territorio, dalle specifiche peculiarità dei nostri interventi e/o finalità. E’ quell’elemento, particolarità o presupposto che ci rendono unici dagli altri.
Una descrizione di come proporremo il nostro intervento
A questo punto la compilazione del nostro progetto di ippoterapia può vedere la sua naturale evoluzione con quello che può essere definito il cuore del progetto: la descrizione delle attività previste e la loro modalità di esecuzione.
Una variabile da tenere a mente è inerente alla durata del progetto: meglio un progetto temporaneo, riferito ad un numero limitato di incontri, o più lungo nel tempo? In un nostro articolo abbiamo parlato diffusamente dell’argomento.
Ipotizzare un periodo dell’anno nel quale far partire e realizzare l’attività (magari suggerendo quello che è ritenuto migliore per una serie di aspetti… ambientali, logistici, organizzativi…) e definire per quanto tempo si propone di proseguire l’intervento, ivi inclusa la scansione temporale (una volta alla settimana, una ogni quindici giorni, due volte alla settimana…) può dare certamente importanti indicazioni al nostro interlocutore.
Dichiarare in che modo si intende realizzare l’intervento: quanto tempo, quante persone verranno coinvolte tra tecnici, cavalli ed utenti, quanto personale dell’ente inviante dovrà accompagnare gli utenti alle attività, descrivere sommariamente cosa verrà proposto durante gli incontri e quali strumenti e risorse verranno messe in campo…
Altro aspetto fondamentale che può dare qualche grattacapo è la sede di attività: proporre ad una struttura scolastica o per disabili di partecipare ad un progetto (pur economico che sia) troppo lontano dalla loro sede rischia di diventare un ostacolo insormontabile per tempistiche di trasferta e costi annessi.
Per completare un progetto di ippoterapia l’ultimo aspetto da considerare è il budget economico: una variabile che troppo spesso determina l’accettazione o meno di un intervento.
E’ difficile poter dare indicazioni su richieste economiche da presentare in sede di presentazione di un progetto: l’unico suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di valutare se, una volta individuati tutti i costi che dovremo subire per far partire il progetto, sia possibile calmierare il costo finale per l’utente attraverso azioni finalizzate a ridurre i nostri costi vivi cercando -nel limite del possibile- di mantenere gli stessi livelli qualitativi dell’intervento stesso. Il coinvolgimento di volontari come assistenti, l’individuazione del centro ippico che si dimostra più economico nel mantenimento dei nostri cavalli o nell’affittare animali a costi ragionevoli, magari giocando sul loro utilizzo in momenti morti del lavoro di maneggio (in genere di mattina o nella giornata di chiusura del centro stesso…) .
A questo punto il nostro progetto di ippoterapia può ritenersi concluso.
Non dimentichiamo ulteriori aspetti importanti non sotto il profilo del contenuto ma dell’impatto d’insieme: un documento denso di tematiche ed elementi strutturali di valore che non è impreziosito da una opportuna presentazione grafica perde dell’importanza che gli è dovuta. I migliori progetti sono quelli che appaiono all’occhio semplici, puliti ed organici in una strutturazione testuale armonica, comprensiva di capitoli, paragrafi, elencazioni puntate o numerate ed inserti discorsivi incisivi e costruiti grammaticamente in modalità inappuntabile.
Infine, a qualsiasi progetto di ippoterapia presentato viene certamente apprezzato l’inserimento di un volantino, una brochure pubblicitaria che integra con foto quanto descritto nel progetto stesso.
[…] espletato a tutte le considerazioni sopra riportare sia indispensabile puntare l’attenzione su come scrivere progetti di ippoterapia per disabili, magari coinvolgendo l’attento lettore a confrontarsi con noi indicando nei commenti […]