Quello del benessere psicologico in azienda è un tema dalla forte polarizzazione di interesse e che è molto dibattuto nel post pandemia ed a seguito delle recenti esperienze di smart working.
Prima si sentiva una certa difficoltà ad affrontare questi temi, ma la realtà sempre più incerta che ci ritroviamo a vivere sta evidenziando l’importanza del benessere psicologico in generale, influenzato anche dal contesto lavorativo.
Ma è fondamentale garantire il benessere psicologico dei propri dipendenti?
Decisamente sì, e due sono i motivi principali.
Il primo pare abbastanza scontato: i dipendenti passano una grande quantità di ore nel luogo di lavoro, di conseguenza il benessere psicologico in azienda ha un’influenza enorme sul benessere dell’individuo in generale.
La seconda motivazione è un po’ meno ovvia ma altrettanto importante: se la persona si sente bene mentalmente (così come fisicamente) avrà performance migliori che permetteranno il raggiungimento degli obiettivi prefissati, portando vantaggi al singolo individuo, al team di lavoro e all’azienda in generale.
Inoltre, se un’azienda pone tra le sue priorità il benessere psicologico ed offre servizi al riguardo dimostra che ha a cuore una parte importante della vita dei suoi dipendenti, facendoli sentire più accolti e sicuri, favorendo un clima di lavoro positivo e migliori prestazioni.
Ma andiamo un po’ più a fondo nella questione.
Dos and don’ts
Per poter garantire il benessere psicologico in azienda è necessario conoscere quali fattori possono aiutare a favorirlo e quali invece è meglio evitare.
L’European Agency for Safety and Health at Work evidenzia alcuni fattori di rischio per il benessere nei luoghi di lavoro.
Oltre alle componenti più evidenti come attrezzatura di lavoro non adeguata o bassa retribuzione, ne ha individuate altre meno immediate ma dal grande impatto sul benessere psicologico dei lavoratori.
Tra queste troviamo: cattiva comunicazione, scarsa capacità di problem solving, rapporti conflittuali tra colleghi. Di conseguenza è di fondamentale importanza lavorare su questi aspetti per garantire il benessere psicologico in azienda.
Al contrario, tra i fattori che possono favorire il benessere al lavoro troviamo: senso di appartenenza all’azienda, relazioni positive tra colleghi, senso di autorealizzazione.
Tra le dimensioni del benessere organizzativo individuato dal MOHQ (Questionario multidisciplinare sulla salute organizzativa) troviamo: valorizzazione delle competenze dei lavoratori, buona gestione dei conflitti, relazioni basate sulla cooperazione, prevenzione dello stress, innovazione ed apertura all’ambiente esterno.
Le azioni da mettere in atto per garantire il benessere in azienda sono quindi molteplici.
Certamente migliorare la coesione del team, favorire autonomia e responsabilità dei dipendenti, aumentare la fiducia reciproca tra i colleghi sono determinanti, ma non le uniche.
Aumentare la motivazione, l’engagement ed il senso di appartenenza, oltre a valorizzare i risultati aumentando autostima e senso di autoefficacia dei dipendenti sonoulteriori variabili da prendere in considerazione.
Ma come fare?
Favorire il benessere psicologico in azienda con l’aiuto del cavallo
Tutti questi obiettivi sono raggiungibili anche tramite attività di teambuilding outdoor o retreats aziendali incentivanti.
Il team building è un insieme di strategie specifiche che hanno come scopo principale l’aumento della coesione del team di lavoro. Non solo: possono anche rinforzare tanti altri aspetti quali leadership, comunicazione, capacità di problem solving, autoefficacia percepita e tanto altro.
Attraverso Italy Horse Experience proponiamo esperienze di teambuilding con i cavalli in ambiete outdoor e con un particolare accento sugli aspetti emozionali, aggregativi e dal forte impatto motivante.
Come già trattato in un altro articolo all’interno proprio all’interno del sito di Italy Horse Experience, il cavallo è un potentissimo facilitatore per l’acquisizione delle competenze citate sopra.
Interagire con una specie completamente diversa dalla nostra, che ha un modo di comunicare differente dal nostro e che semplicemente reagisce in modo onesto e senza filtri a ciò che comunichiamo (soprattutto inconsciamente), è alla base dei nostri programmi di training esperenziale.
L’essere a contatto con i cavalli abbatte tutte quelle sovrastrutture derivanti da ruoli, gradi, incarichi del contesto lavorativo ordinario, per lavorare sul “quì ed ora”, creando le basi di conoscenza reciproca tra colleghi in chiave informale.
Inoltre, permette di migliorare la nostra capacità di osservazione e di ascolto, favorisce la ricerca di una comunicazione efficace e una buona capacità di problem solving, oltre alla gestione dell’imprevisto…
Svolgere attività ludiche e formative col proprio team in un contesto diverso da quello lavorativo e con la mediazione del cavallo favorisce la coesione del gruppo.
Coesione tra colleghi, capacità di ascolto, senso di responsabilità e di autoefficacia, capacità di problem solving, leadership ed abilità comunicative apprese durante l’esperienza verranno poi portate sul luogo di lavoro andando a favorire il benessere psicologico in azienda, ormai indispensabile per il work-life balance del singolo ed il buon funzionamento dell’organizzazione stessa.
[…] già evidenziato in un altro articolo, i cavalli sono molto sensibili e reagiscono al linguaggio del corpo e alle emozioni umane. […]