Una delle possibili strategie per implementare la clientela e sviluppare le attività in campo equestre è il couponing: azioni di marketing basate sulla partnership con siti internet di social commerce, e-couponing ed aggregatori di sconti… i vari Groupon, Let’s Bonus, Groupalia ecc. per intendersi.
Si tratta di portali che promuovono ai loro iscritti le più disparate attività e servizi a prezzi d’occasione: dalle cene al pacchetto vacanze, dall’abbonamento alla palestra allo specifico prodotto, fino alla promozione per lo sbiancamento dei denti e quant’altro.
Sono questi i cosiddetti siti “deal”, dove è possibile aderire per mezzo di una semplice iscrizione gratuita ed iniziare a ricevere quotidiane offerte via newsletter riferite alla propria città, nei settori che più interessano (ristorazione, viaggi, attività, eventi….). Offerte che spesso permettono al cliente di fare buoni acquisti con sconti che possono persino giungere al 70%!
Gli aggregatori di social commerce sviluppano partnership con tutte quelle realtà (quali aziende, ristoranti, palestre ecc.) che desiderano farsi conoscere ed acquisire nuovi clienti attraverso azioni promozionali di vendita dei loro prodotti e servizi a costi ribassati per i soli soci di questi portali.
Verranno così proposti alla comunità digitale i famosi “deal” o “coupon” per un numero di ticket precedentemente stabilito; i fortunati potranno così beneficiare del servizio/prodotto a prezzo scontato.
C’è però da dire che, sebbene questo canale di vendita e promozione possa essere interessante e stimolante per allargare la clientela, questi deal oltre a prevedere delle condizioni specifiche per il cliente finale, sono soggetti certamente a costi di gestione particolarmente onerosi per il partner che, oltre allo sconto che propone alla clientela per attirarla dovrà aggiungere un costo di servizio o gestione della pratica da erogare al portale stesso.
Ovviamente non si può pensare di lavorare unicamente con le offerte di couponing: sicuramente una azione di partnership nel social commerce può rivelarsi una delle tante strategie di marketing sebbene debba essere strutturata con lungimiranza e con l’obiettivo di fidelizzare al nostro prodotto/servizio una certa percentuale di utenti giunti a noi attraverso questo canale del web.
Da questo punto di vista è importante definire sin dall’inizio quelli che possono essere gli obiettivi da raggiungere con questa strategia di marketing, valutare attraverso uno specifico controllo di gestione interno i risultati raggiunti e decidere se l’azione può essere riproposta perché valida o risulta inadeguata alle nostre esigenze.
Il social commerce ed i coupon di lezioni di equitazione
Molti maneggi –spesso in affanno e spinti da certe difficoltà economiche o nell’intento di aumentare la loro clientela- decidono di attivare una promozione all’interno dei canali di couponing con l’obiettivo di risollevare le loro sorti ed implementare le loro attività sul territorio.
L’iniziativa potrebbe rivelarsi efficace quanto insufficiente per il raggiungimento di un obiettivo prefissato, e speriamo che vi sia stata preliminarmente un certa programmazione e definizione di cosa si desidera ottenere da questa azione…
In certi casi una azione promozionale di questo tipo può diventare un boomerang che affossa ulteriormente le già precarie condizioni del maneggio stesso: introiti frazionati anche del 50-60% per attrarre nuovo pubblico con il famoso “prezzo civetta” di un certo numero di pacchetti di lezioni introduttive, oneri di gestione identici se non aumentati, l’eventuale rischio di dover sopperire a troppe lezioni “coupon” dei cosiddetti “clienti–meteora” che si avvicinano al nostro sport ma non è detto che continuino, limitando l’attenzione o le disponibilità settimanali verso i nostri soci già fidelizzati, o peggio ancora, sovraccaricare i cavalli della scuola con troppe ore di lavoro…
In altrettante situazioni un ragionato bilanciamento di promozioni social commerce, unito ad altre azioni di marketing permette di sviluppare anche visibilmente il numero di clienti-soci e conseguentemente il fatturato dell’attività di maneggio.
Qui ovviamente entriamo in una serie di valutazioni che deve contemplare tante variabili di tipo filosofico-programmatico, ma che senza il supporto di dati economici concreti, frutto di una seria valutazione ed un controllo di gestione accurato, non ci permetterebbero di capire se la scelta del couponing, come di qualsiasi altra azione di marketing sia stata efficace o meno.
Il couponing e l’ippoterapia: pro o contro?
Un aspetto più attinente al nostro ambito riferito alle debolezze è quello che associa i deal, le offerte che si trovano sul web, con l’ippoterapia o la rieducazione equestre per disabili.
Pur rendendoci conto che queste azioni specifiche possano essere un’opportunità per chi le utilizza (i clienti perchè invogliati dall’esiguità dei costi, i partner che li propongono per farsi conoscere ed aumentare l’utenza) tendenzialmente saremmo critici verso queste azioni di couponing riferite all’ippoterapia per molti motivi che rischierebbero di tediare il lettore che fin quì ci ha seguiti.
D’accordo l’uguaglianza e le pari opportunità, ma bisognerebbe saggiamente distinguere le specifiche proposte di couponing pubblicizzate, e vi assicuriamo che, navigando nel web su certi portali “minori” di social e-commerce, vi sono offerte al limite dell’imbarazzante…
Caso diverso potrebbe essere una proposta relativa all’avvicinamento al cavallo (magari in modalità esclusivamente da terra) per accogliere la gran parte delle debolezze e deficit senza cadere nell’errore di fare di tutta un’erba un fascio e cadere nella generalizzazione di interventi che spesso si limitano allo stupido giretto a cavallo per disabili, in certi casi anche al di fuori di ogni logica di indicazioni e controindicazioni all’attività stessa.
Ci aspettiamo un confronto alla pari con i nostri lettori sull’argomento: sarebbe interessante capire il pensiero di tutti voi, magari attraverso la sezione “commenti” sotto riportata…
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