Le paralisi cerebrali infantili riguardano una delle macro aree patologiche dove l’intervento mediato dal cavallo, l’ippoterapia e la riabilitazione equestre possono fornire enormi benefici, soprattutto se proposti a soggetti molto giovani in fase evolutiva.
Sono riconducibili ad un disturbo neurologico che colpisce il tono muscolare, il movimento e le capacità motorie sia sul fronte della coordinazione che rispetto all’effettiva volontarietà delle azioni da svolgersi da parte del soggetto che ne è affetto.
Le paralisi cerebrali infantili possono anche portare ad altri problemi di salute, tra vista, udito, problemi di linguaggio o difficoltà di apprendimento. Solitamente sono causate da un danno cerebrale cosiddetto da “anossia cerebrale”, ovvero da un ridotto apporto temporaneo di ossigeno al cervello che si verifica prima o durante la nascita di un bambino o nei primissimi mesi di vita del nascituro. La sofferenza che ne consegue porta a ripercussioni neuromotorie proporzionali alle aree cerebrali che vengono coinvolte dal trauma.
In genere le paralisi cerebrali hanno origine da problematiche intercorse in gestazione e soprattutto nelle fasi immediatamente precedenti il parto (sofferenza fetale, lunghi travagli, mancanza di liquido amniotico ecc…). In questo caso di parla di paralisi cerebrali infantili (P.C.I.).
Purtroppo non esiste una cura che possa risolvere definitivamente l’esito di una paralisi cerebrale infantile, ma il trattamento, la terapia, l’utilizzo di ausili speciali e, in alcuni casi, la chirurgia possono aiutare i soggetti affetti da questa patologia a vivere più efficacemente e con ampi margini di benessere la loro condizione.
In questo senso le attività a cavallo, quali l’ippoterapia, la riabilitazione equestre e l’equitazione integrata, proposte a bambini affetti da paralisi cerebrale infantile possono andare a ridurre anche sensibilmente gli effetti di questa patologia che limita più o meno sensibilmente la loro partecipazione sociale.
Come descritto in un altro articolo che tratta del connubio tra ippoterapia e paralisi cerebrale infantile, il movimento del cavallo, associato ad un passo sinusoidale e tridimensionale, permette ai bambini affetti da paralisi cerebrale infantile di migliorare la loro condizione neuromotoria sul fronte della normalizzazione del tono muscolare, coordinazione dei movimenti volontari e stimolazione dell’equilibrio.
Non solo: la particolare posizione in sella, opportunamente suggerita dalla determinante presenza di un operatore tecnico specializzato, va a migliorare lo stazionamento eretto ed il raddrizzamento capo-tronco.
In questo senso le specifiche tecniche di ippoterapia applicate dai professionisti della riabilitazione neuromotoria sono alla base della qualità degli interventi.
Relativamente agli aspetti emozionali e partecipativi, la presenza del cavallo, associata ad una naturale polarizzazione affettiva che ne consegue e che viene naturalmente ad instaurarsi tra cavaliere ed animale, stimolano le sfere cognitive e relazionali della persona con esiti da paralisi cerebrale infantile.
[…] di matèrnagè anche oltre i 6-8 anni quando ci si rivolge a soggetti -spesso affetti da paralisi cerebrale infantile- con difficoltà a mantenere l’allineamento capo-tronco, necessitando di una maggiore presenza […]