La paralisi cerebrale infantile è una delle patologie congenite più comuni riscontrabili nei diversi servizi di ippoterapia e che caratterizzano forme di disabilità più o meno grave nell’infanzia. In genere colpisce aree cerebrali deputate al movimento ed alla coordinazione motoria, ma può anche determinare situazioni che compromettono le sfere cognitive del soggetto che ne è affetto.
Sul fronte puramente neuromotorio si evidenziano tre tipi di paralisi cerebrale:
• la paralisi cerebrale spastica, che provoca rigidità muscolare (spasticità, appunto) e difficoltà di movimento;
• atetosi, che porta a movimenti involontari e incontrollati;
• atassica, che provoca difficoltà nella coordinazione dei movimenti volontari, la percezione della profondità e deficit nel mantenimento dell’equilibrio.
La paralisi cerebrale colpisce il controllo muscolare e la coordinazione motoria, tanto che i semplici movimenti o la sola stazione eretta possono risultare difficili da realizzarsi. Anche le altre funzioni vitali -come la respirazione , il controllo sfinterico, mangiare, e l’apprendimento – possono anche essere coinvolte di fronte ad un quadro riconducibile alla paralisi cerebrale.
Paralisi Cerebrali infantili: perché l’ippoterapia è indicata?
Tra le attività più richieste per stimolare positivamente le sfere deficitarie sopra elencate troviamo l’ippoterapia e le attività educative mediate dal cavallo tra le quali menzioniamo anche l’equitazione integrata.
Attraverso le specifiche tecniche di ippoterapia unite alle paralisi cerebrali infantili si propone l’intervento equestre sia in sella che a terra con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio, la postura, la coordinazione dei movimenti e la normalizzazione del tono muscolare. Tutto questo senza escludere i fondamentali aspetti motivanti riconducibili al divertimento, ad una maggiore fiducia ed autostima personale ed un senso di realizzazione che concorrono al sostegno emotivo ed emozionale del bambino che è affetto da paralisi cerebrale infantile.
Inoltre, il legame tra gli esseri umani e cavalli dura tutta la vita e può essere la chiave per suscitare partecipazione attiva nella terapia, rendendola più coinvolgente ed accettabile perché lontana dai tradizionali ambienti riabilitativi.
Attraverso l’ippoterapia tradizionale, il fisioterapista abilitato ed in possesso della specializzazione in terapia mediata dal cavallo cammina a fianco del cavaliere-paziente invitandolo ad effettuare particolari esercizi attivi o -semplicemente- fornendogli il necessario supporto nella passiva (quindi senza una specifica richiesta di attività diretta sul cavallo) somministrazione del movimento del passo del cavallo.
L’andatura più lenta ed “apparentemente” più semplice del cavallo (opportunamente condotto a mano dall’assistente che garantisce la gestione in sicurezza dell’animale) è la chiave dell’intervento riabilitativo: infatti, è proprio il particolare movimento ritmico e sinusoidale del passo che produce gli effetti benefici dell’ippoterapia sulla persona affetta da disabilità.
Il terapeuta può posizionare il cavaliere-paziente in una serie di posizioni sul cavallo, con l’ausilio della sella, sella speciale o semplice fascione, e farle raggiungere attraverso l’utilizzo di giocattoli o altri oggetti.
La sua specifica competenza nel conoscere i benefici del movimento del cavallo e la soggettiva esigenza del cavaliere lo porta a determinare i modi e tempi per chiedere al cavallo transizioni (alt -passo , passo- trotto, trotto-passo, passo-alt….), passaggi tra cadenze all’interno della stessa andatura o cambiamenti più o meno repentini di direzione, ma non solo: la scelta del cavallo più adatto per morfologia, caratteristiche fisiche che determinano “angoli e lunghezze particolari” nelle giunzioni articolari degli arti, età, larghezza del torace e molti altri fattori forniscono una serie di elementi che caratterizzano e specificano il tipo di stimolazione “afferente” da “somministrare” al cavaliere.
Il principio alla base dell’ippoterapia nelle paralisi cerebrali infantili è che il movimento regolare e tridimensionale del cavallo -associato alle specifiche tecniche di ippoterapia- offre il raggiungimento della percezione fisica del ritmo al cavaliere-paziente con paralisi cerebrale in sella.
Attraverso questa importante stimolazione è possibile ottenere –seppur temporaneamente- buoni livelli di normalizzazione del tono muscolare; questo porterà nel tempo ad un più corretto allineamento capo-tronco che favorirà una corretta seduta, un più agevole stazionamento eretto ed una conseguente deambulazione meno ostacolata dagli schemi patologici dettati dalla patologia.
I bambini affetti da spasticità o ipertonia (rigidità muscolare che rende difficili e spesso impossibili le più semplici azioni) beneficiano del movimento cullante e ritmico del passo del cavallo proprio sul fronte del rilassamento muscolare: questo porta di conseguenza a permettere loro di utilizzare comparti motori (come le braccia e le gambe) in modo funzionale e soprattutto intenzionale, coerente con l’effettiva volontà di eseguire una particolare azione.
La mediazione del cavallo presenta molti benefici non sol di tipo motorio nei bambini e adulti con paralisi cerebrale infantile: sul fronte cognitivo le attività equestri aiutano a migliorare le capacità espressive della comunicazione verbale, così come le competenze riferite alla comprensione, concentrazione ed attenzione.
Come sopra accennato, i benefici emotivi e psicologici non sono secondari, anzi!
Nell’incontro tra ippoterapia e paralisi cerebrale infantile è possibile contribuire a rafforzare la fiducia e l’autodeterminazione dei praticanti di tutte le età: attraverso un clima demedicalizzato ed informale è possibile far emergere le abilità residue mettendo da parte quelle difficoltà imposte dalla patologia, normalizzando di fatto una pratica che può evolvere in attività sportiva equestre vera e propria oppure di carattere inclusivo e socializzante come l’equitazione integrata®.
[…] descritto in un altro articolo che tratta del connubio tra ippoterapia e paralisi cerebrale infantile, il movimento del cavallo, associato ad un passo sinusoidale e tridimensionale, permette ai bambini […]
[…] motori che in genere vengono meno sollecitati per condizioni patologiche (vedasi forme di paresi, paralisi cerebrali infantili, ecc…) o per impacci dettati anche da una scarsa consapevolezza dei propri schemi […]