Il 2 aprile si celebra la giornata mondiale dell’autismo, voluta dalle Nazioni Unite nel 2007 per sensibilizzare il maggior numero di persone al tema di questo disturbo, un tempo considerato raro (forse perché poco conosciuto), attualmente con un’incidenza di 1-2 casi ogni 100 nascite.
L’uso del termine autismo è fin troppo inflazionato ed utilizzato in modo improprio anche dallo stesso mondo della medicina quando ci si riferisce a soggetti con bisogni speciali.
Più che di una patologia univoca sarebbe meglio parlare di una serie di sindromi di natura neurobiologica definite come “disturbi generalizzati dello sviluppo”, tutti caratterizzati da uno sviluppo particolarmente anomalo e ridotto dell’interazione sociale, dello scambio comunicativo con gli altri, ivi inclusa una evidente povertà del repertorio di interessi ed attività.
Si tratta di una condizione deficitaria che può vedere gravi compromissioni della qualità della vita e della partecipazione sociale della persona che ne è affetta. Al contrario vi sono i cosiddetti autismi “ad alto funzionamento” che, pur evidenziando alcune criticità nell’interpretare la realtà e nella gestione delle relazioni interpersonali, non minano assolutamente una piena inclusione sociale, certamente facilitati da competenze particolarmente elevate, tali da permettere una vita pienamente efficace, con abilità (spesso sul fronte logico-matematico) molto al di sopra della media.
La giornata mondiale dell’autismo ha proprio lo scopo di far conoscere queste condizioni e le loro diverse sfaccettature all’opinione pubblica, facilitando la più ampia comprensione di come viene percepita e vissuta la realtà dalle persone con autismo in modo da porre le basi per creare una società più consapevole ed accogliente.
Le iniziative realizzate in tutto il mondo sono tra le più disparate, tutte però realizzate con lo stesso obiettivo e con un colore simbolo: il blu, il colore del desiderio di conoscenza e di sicurezza, elementi chiave della “giornata”.
Questo colore rappresenta la giornata mondiale dell’autismo: l’organizzazione mondiale “Autism Speaks” promuove da anni la campagna Light it up blue che, con lo slogan “Non chiudere la porta alla conoscenza, accendi una luce blu!”, invita tutte le realtà, sodalizi ed enti sensibili alla tematica dell’autismo ad illuminare di blu dal piccolo immobile, con una luce sul davanzale della finestra, fino ad azioni dal forte impatto su edifici importanti per valore culturale e storico.
Negli anni passati in occasione della giornata mondiale dell’autismo sono stati illuminati di blu l’Empire State Building a New York, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, la Grande Piramide di Giza in Egitto, la Sydney Opera House in Australia, la Tianjin TV Tower in Cina, l’Arco di Costantino a Roma e molti altri.
EQUI-BLU: un circuito di eventi equestri per la giornata mondiale dell’autismo
Anche noi di EQUITABILE® abbiamo voluto dare il nostro contributo al sostegno della causa della sensibilizzazione verso l’autismo, certamente per sensibilità verso queste condizioni deficitarie che limitano il ben-essere delle persone che ne sono affette, ma soprattutto perché siamo fortemente convinti –per esperienza sul campo e per i grandi ritorni verificati negli anni- che il cavallo sia un importante facilitatore per la relazione empatico-affettiva e dello sviluppo di abilità residuali dei soggetti caratterizzati da disturbo dello spettro autistico.
Fonarcom – Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua, storico Partner di EQUITABILE®, sensibile al mondo dei bisogni speciali e dell’attenzione dovuta nei confronti dei soggetti che presentano debolezze, anche per questo nuovo evento equestre pensato per la giornata mondiale dell’autismo ha voluto aderire e collaborare in prima linea con il nostro coordinamento nazionale, aiutandoci a realizzare una iniziativa importante e dal forte impatto sociale.
Per la giornata mondiale dell’autismo abbiamo così realizzato un circuito di iniziative locali di avvicinamento al cavallo e dal forte carattere inclusivo -quindi dove possano incontrarsi le “diversità” con il resto del mondo in un contesto informale- unendo concretamente il valore beneficiale del Nobile Animale con il tema di questa specifica condizione esistenziale, così come tutti gli altri ambiti ove vi sia un concreto rischio di esclusione dei più deboli.
EQUI-BLU, questo è il nome dell’evento, ha anche un motto: “Per essere parte del mondo, non un mondo a parte!”. Questo per sottolineare l’importanza della conoscenza reciproca, al di la delle potenziali condizioni, caratteristiche o “etichette”.
Vi sono tutte le condizioni perché questa manifestazione possa divenire nel tempo un appuntamento fisso e sempre più capillarizzato, dove i diversi maneggi che lavorano con soggetti deboli ed i centri di ippoterapia si mettono in rete per un obiettivo comune, lasciando da parte potenziali divergenze ed incomprensioni originate da appartenenze e campanilismi che disgregano un settore già di per sé appesantito da problemi che vanno al di là della politica dei sodalizi equestri nazionali.
Sin da questa prima edizione 2015 ben 28 centri hanno aderito ad EQUI-BLU e molti hanno dimostrato interesse nel voler essere coinvolti nel prossimo futuro!
La caratteristica principale dell’autismo –ovvero la chiusura in se stessi, ritenendo il mondo esterno come ostile- ha molti punti in comune con il settore dell’ippoterapia in Italia, tradizionalmente spaccato da storiche incomprensioni e presunzioni di supposte superiorità di scuola o appartenenza: vogliamo sperare che l’occasione della giornata mondiale dell’autismo e dell’evento EQUI-BLU possa favorire una comunicazione efficace e l’interazione propositiva non solo nel mondo dell’autismo, ma anche nell’ambito equestre per raggiungere obiettivi comuni a favore della Persona Debole pur nel rispetto delle singole peculiarità ed individualità…
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