La passione per il cavallo e la costante pratica equestre sotto le direttive di un istruttore abilitato sono alla base del saper montare in modo consapevole e tecnicamente adeguato; i percorsi volti al passaggio patenti in equitazione sono un valido sistema per determinare il riconoscimento formale delle proprie personali abilità equestri al fine di partecipare a competizioni, manifestazioni ufficiali o iniziative di turismo equestre.
Gli Enti di Promozione sportiva e la Federazione equestre, per tramite delle loro scuole di equitazione e maneggi affiliati, promuovono con regolarità iniziative formative volte al rilascio di abilitazioni a montare.
Una buona parte dei cavalieri praticanti aderiscono a questi appuntamenti, spesso per realizzare personali obiettivi o aspirazioni tecniche in campo equestre, in molti casi per poter partecipare a gare sempre più performanti oppure per diventare istruttore di equitazione.
Il passaggio patenti in equitazione non deve però essere associato solo ed unicamente alla possibilità di partecipare a gare o manifestazioni equestri.
Il superamento di un esame con conseguente rilascio di una “patente”, permette al suo possessore di vedere formalmente riconosciuta una abilità tecnica che potrebbe servire per la partecipazione a concorsi pubblici per entrare in una particolare Arma dello Stato o venire declinata, per esempio, ad una adeguata competenza nel condurre un cavallo in passeggiata in sicurezza e protetti da apposite coperture assicurative.
Prossime sessioni di valutazione e passaggio patenti ACSI:
8 aprile e 5 maggio 2018.
Maggiori info…
Sebbene non sia un obbligo uniformemente richiesto in ogni parte d’Italia, sempre più enti locali chiedono una “patente” per condurre in passeggiata il proprio cavallo; spesso infatti viene verificata la titolarità di un brevetto equestre dei cavalieri coinvolti in incidenti o diverbi che possono accadere su suolo pubblico o in campagna.
Se ad un primo impatto questo può apparire come un’ulteriore obbligo o balzello, essere titolari di una patente equestre evidenzia l’importanza di condurre in passeggiata il proprio cavallo in sicurezza e con consapevolezza, secondo le basilari regole del turismo equestre e del codice della strada.
Un consiglio -quello del partecipare ad un percorso di passaggio patenti in equitazione- che dovrebbe vedere coinvolti in prima linea non solo i regolari cavalieri-frequentatori dei maneggi e centri equestri intorno ai quali si sviluppano iniziative sportive e competitive, ma anche e soprattutto i privati, proprietari di cavalli da passeggiata che tengono i loro compagni di avventura in “casa” o presso strutture indipendenti dai tradizionali circuiti sportivi del CONI.
Il tutto –ribadiamo- per avere un riconoscimento valido ai fini della conduzione del proprio cavallo in passeggiata o su suolo pubblico, unito ad una copertura assicurativa specifica per l’equiturismo.
Come ottenere un brevetto di equitazione
Premesso che con il termine “brevetto di equitazione” non intendiamo la sola patente rilasciata dalla Federazione, quella per affrontare le prime gare di equitazione, ma, generalmente, vogliamo intendere una “patente-riconoscimento” formale che attesta una competenza verificata e certificata da parte di un Ente riconducibile al circuito CONI.
I differenti enti sportivi del CONI prevedono specifici percorsi di formazione per il rilascio di una patente equestre secondo modi e tempi propri, oltre ad attestare una specifica competenza di indirizzo tecnico o di abilità performativa.
In genere, all’atto dell’adesione al sodalizio sportivo per iniziare questo percorso di formazione teorico-pratica, si ottiene una “patente” d’ingresso: fondamentalmente una copertura assicurativa che garantisce gli aspetti anti-infortunistici del possessore nella pratica equestre.
Questo semplice procedimento prevede che il praticante abbia ottenuto dal medico di base una idoneità alla pratica sportiva non agonistica accompagnata da elettrocardiogramma dell’interessato.
A seguito di un più o meno lungo periodo di lezioni di equitazione il cavaliere si sottopone ad una valutazione da parte di un istruttore o commissione esaminatrice che, verificate le competenze tecniche equestri, pratiche e teoriche, rilascia il brevetto equestre.
In alcuni casi può venire rilasciata una patente equestre a seguito di una unica valutazione teorico-pratica se il candidato dimostra una reale esperienza ed adeguata competenza equestre. Una sorta di valutazione privatistica…
Tutti i sodalizi sportivi prevedono vari gradi di abilitazioni a montare, patenti che vengono ottenute previa specifica preparazione con esame finale o, in certi casi, per mezzo del raggiungimento di determinati piazzamenti in gara.
Il raggiungimento di livelli superiori di abilitazioni a montare non corrisponde sempre al passaggio ad attività equestre agonistica.
Secondo le disposizioni dei differenti enti sportivi alcune patenti (esempio quelle FISE) ottenute con valutazione o esame, permettono la partecipazione a gare “performanti” rientranti nel circuito agonistico, altre patenti -sempre ottenute previo esame, in genere rilasciate dagli Enti di Promozione Sportiva- non vengono considerate “agonistiche”.
Questo è importante perché il certificato medico che dovrà essere consegnato in fase di rinnovo della abilitazione a montare dovrà essere specifico per le caratteristiche della abilitazione di cui si è titolari: se si tratta di abilitazione rientrante nella sfera agonistica dovrà venir presentato il certificato per attività agonistica, se abilitazione di carattere non agonistico il certificato dovrà essere di tipo non agonistico.
Un aspetto importante da menzionare è quello riferito al rinnovo del proprio brevetto equestre: ogni anno sportivo questo dovrebbe venire rinnovato, non solo per avere la garanzia della continuità della copertura assicurativa (valida solo se al rinnovo viene allegato il certificato medico in corso di validità) ma anche per non vedere decaduto il riconoscimento all’interno di quel particolare sodalizio.
Alcune realtà equestri nazionali, di fronte al mancato rinnovo della abilitazione a montare per uno o più anni, azzera d’ufficio il riconoscimento al diretto interessato mettendolo in condizione –qualora voglia riappropriarsi della sua patente equestre- di dover ripresentarsi ad un esame di valutazione, in alcuni casi dopo un nuovo più o meno breve ciclo di lezioni di equitazione.
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