Questo tema vuole essere la naturale integrazione alle basilari competenze tecniche riferite alla mansione forse più evidente -certamente non l’unica- dell’assistente di ippoterapia, ovvero portare il cavallo a mano nel modo corretto, anche attraverso l’ausilio di appositi strumenti ed accorgimenti operativi.
Che si tratti dell’ambiente agonistico, quello della scuola di base di equitazione, fino al mondo dell’ippoterapia o equitazione integrata® (quello che ci è più affine e per il quale cerchiamo di sensibilizzare alle buone pratiche ed interventi), si assiste a modalità nel portare il cavallo a mano tra le più disparate, spesso con evidenti rischi sul fronte della sicurezza della persona che conduce l’animale, del cavaliere in sella e dello stesso cavallo condotto in modo approssimativo.
L’errore più comune è quello di condurre il cavallo con le redini direttamente sul collo (ma anche non indossate) tenendole entrambe con una sola mano: questo aumenta il rischio di perdere il contatto con l’animale a seguito di un suo moto di spavento o nervosismo con conseguente fuga del cavallo e possibile lussazione della scapola del suo conduttore. Questo vale anche nella conduzione del cavallo con capezza e longhina.
Che si tratti di breve o lungo percorso da effettuare, portare il cavallo a mano richiede sempre la tenuta delle redini, tolte dal collo dell’animale, con entrambe le mani: la destra a circa una spanna dalla barbozza – meglio con l’indice in alto che tiene divise le redini- e la sinistra che tiene saldamente ciò che rimane delle stesse, evitando che possano cadere a terra ed interferire con gli arti di entrambi protagonisti della camminata.
Il presupposto non dichiarato, ma che speriamo sia evidente al lettore, è che il cavallo è pensato “da convenzione” condotto alla nostra destra: addestrare…”portare a destra”…
Come anticipato sopra, quello del portare il cavallo a mano non riguarda la consapevolezza e competenza di qualsiasi cavaliere che fruisce del nobile animale ai fini puramente amatoriali o sportivo-agonistici: si tratta di una abilità che è estremamente importante da esprimere quando si deve collaborare ad un intervento assistito col cavallo, sia esso riconducibile all’ippoterapia o equitazione ludico-ricreativa.
E’ infatti una competenza che contribuisce (in sinergia con altri fattori ed atenzioni) a determinare la qualità di un intervento e la sicurezza e benessere del cavaliere debole in sella.
Nel prossimo articolo parleremo diffusamente dell’importanza del portare il cavallo a mano nel modo più opportuno durante una ripresa di ippoterapia.
buonasera
il cavallo non è addestrato perche’ tenuto a destra
i cavalli, come le persone, nascono prevalentemente destre, pertanto spingono di piu’ con il posteriore destro, causando una deriva a sinistra
l’unico modo di ovviare al problema è quello di incrementare la muscolatura del posteriore sinistro e questo avviene con un corretto lavoro alla corda, che riporta “a destra” l’andatura e se tutto va bene ci ritroveremo un bel destriero
viene condotto a destra, e quindi stiamo alla sua sinistra, per non intralciare la spada che il cavaliere un tempo portava alla sua sinistra
saluti.