Quello dell’autostima personale è un tema particolarmente importante che tocca sfere trasversali dell’essere e del vivere quotidiano, che definisce –nel bene e nel male- molti funzionamenti, comportamenti ed abilità di tutti noi nell’interazione sociale.

E’ un aspetto della personalità che determina il livello di benessere vissuto dal singolo e la sua efficacia espressa nella quotidianità.

Si tratta di un elemento della soggettività umana che determina la personalità di un individuo, spesso plasmandone il carattere e le abitudini comportamentali attraverso condizionamenti dettati dalle interazioni umane, familiari e dalle esperienze vissute.

Ma come possiamo definire l’autostima?

E’ la stima che ognuno ha di se stesso, il valore che ci si attribuisce nell’affrontare la quotidianità. E’ una sorta di rapporto tra “chi sono realmente” e “chi vorrei essere” per sentirmi più efficace nel vivere il presente e le relazioni personali nelle più disparate sue sfaccettature in modo armonico. In sintesi, è quel sentirsi la persona giusta al posto giusto.

E’ facile comprendere che l’autostima è un elemento fondamentale del nostro IO e del nostro benessere, la discriminante che migliora o ostacola una performance, che avvicina o allontana il raggiungimento di un obiettivo, che ci fa sentire più o meno apprezzati, sicuri e fiduciosi in noi stessi.

E’ il concretizzarsi dell’efficacia personale che prende origine da lontano -dalla fanciullezza- e che viene continuamente confermato (o contraddetto) dalle esperienze di vita e dal ritorno “sociale” ottenuto a seguito delle nostre singole azioni ed iniziative.

autostima-personaleOgni persona si attribuisce più o meno consciamente un proprio “valore” personale, uno “status” che spesso è sovradimensionato o sottostimato, andando a creare le condizioni che rischiano di evolvere in problemi più evidenti, che portano a chiusure o allontanamenti dalle relazioni sociali con conseguente rischio di malesseri dell’emotività che possono indurre al patologico.

Si tratta certamente di una condizione “dinamica”, ovvero non definitiva, tantomeno un’etichetta da portare con se per tutta la vita; è un “valore” che è sintesi tra genetica e fenotipo, ovvero interazione con l’ambiente circostante, una percezione personale che può venire modificata attraverso un lavoro sul proprio IO, magari attraverso la facilitazione di un supporto psicologico.

Come accennato sopra, l’autostima si costruisce sin dalla fanciullezza: una maturazione armonica del proprio essere ed una definizione oggettiva del proprio personale valore parte proprio dalla più tenera delle età, sostenuta dalle relazioni affettive della famiglia e dei genitori in particolare, ma anche dalle esperienze – i cosiddetti “vissuti”- che dovrebbero mirare a sviluppare efficacia personale ed una certa iniziativa nella sperimentazione proattiva ed emozionale.

Da questo punto di vista ci possiamo rendere conto quanto sia importante la conferma, il sostegno e l’assecondamento dei genitori di fronte ai bisogni, alle aspirazioni ed ai desideri dei più piccoli; azioni che dovranno venire ulteriormente confermate dagli altri attori deputati all’educazione ed alla crescita di una personalità in via di definizione.

Noi di EQUITABILE® abbiamo voluto toccare questo tema perché sempre più spesso ci troviamo di fronte a giovani ed adulti (non obbligatoriamente disabili) che presentano livelli di autostima inadeguati, soggetti che non si sentono sufficientemente confidenti del loro effettivo valore, persone che tendono ad evitare di approcciare alle situazioni o alle relazioni per insicurezza o timore di “fare errori”, giovani e adulti che vivono in un “circolo vizioso” alimentato da sconfitte e dalla conseguente percezione di “conferma di sconfitta avvenuta”.

“Chi crede di farcela e chi crede di non farcela,
di solito finiscono per avere entrambi ragione”
Confucio

Spesso l’origine di questa condizione è una disabilità “reale” che intimamente si fatica ad accettare; in tante altre situazioni questo stato di malessere è dovuto a problemi emotivi ed affettivo-relazionali alla cui origine vi è un senso di inadeguatezza ad affrontare la vita e le situazioni del quotidiano.

L’equitazione migliora l’autostima

L’equitazione integrata® può aiutare a dare risposte efficaci a questi problemi sebbene non si può pensare possa da sola essere risolutiva nel percorso interiore di un soggetto caratterizzato da problemi dell’autostima.

autostima-e-cavalloIl cavallo può aiutare a migliorare la propria autostima ed il personale rapporto con l’ambiente circostante, attraverso la facilitazione di operatori tecnici che promuovano la relazione con il nobile animale in chiave informale e soprattutto non giudicante, attraverso uno stile relazionale assertivo, che permetta di incentivare l’aspetto affettivo-empatico nella relazione col cavallo, contribuendo a costruire fiducia in se stessi, sicurezza personale, quindi autostima.

Un primo passo che, se intimamente voluto da parte del diretto interessato, porterà certamente ad un importante ritorno nella quotidianità e nella propria personale percezione di un IO reale sempre più forte e disponibile al confronto con l’ambiente esterno, per il raggiungimento di un benessere interiore che esce dal maneggio per apprezzarne ulteriori conferme anche nel resto del mondo: quello vero!

Per chi desidera ulteriori elementi sul tema “equitazione e autostima” invitiamo a leggere il prossimo articolo che completa la trattazione.