La sclerosi multipla fa parte di quelle situazioni che possono trarre beneficio dall’ippoterapia, specialmente a livello psicologico, oltre che fisico.
Si tratta di una malattia degenerativa autoimmune in cui si verifica, in seguito a carenza di mielina, una progressiva alterazione nella conduzione degli impulsi elettrici al cervello: si modificano le fibre nervose a livello di occhi, cervello e midollo spinale.
Gli esiti sono progressiva perdita del movimento e deficit cognitivi. Si suppone che possa essere dovuta a una pregressa infezione virale in quanto, nei pazienti colpiti da sclerosi multipla, si riscontrano alti livelli di anticorpi verso numerosi virus (tra cui quello del morbillo).
La malattia sembrerebbe avere carattere di familiarità e pare più diffusa nella popolazione femminile. Normalmente viene diagnosticata intorno ai 30 anni, anche se esistono casi di sclerosi multipla infantile. I sintomi che caratterizzano la sclerosi multipla sono soggetti a fasi di remissione alternate a fasi acute; includono disturbi della vista, perdita di coordinazione dei movimenti, calo del tono muscolare (specialmente nelle gambe), con sensazioni anomale di bruciore, formicolio, debolezza, rigidità, mancanza di sensibilità, dolori muscolari e maggiore sensibilità al calore.
La sclerosi multipla può comportare difficoltà nel parlare, nel controllo sfinterico, nella sessualità e nelle funzioni emotive e cognitive. Al momento non esistono cure che risolvano la malattia ma soltanto farmaci che ne limitano i sintomi nelle fasi acute.
L’ippoterapia può risultare utile nel caso in cui si presenti questa malattia e soprattutto nelle prime fasi della sua evoluzione. Innanzitutto la relazione col cavallo garantisce la formazione di un legame affettivo tra esso e l’utente che può vivere un rapporto non giudicante rispetto alla sua situazione di handicap fisico e talvolta anche psichico.
Il montare a cavallo consente a chi è colpito da sclerosi multipla di gestirsi autonomamente negli spostamenti –almeno quelli a cavallo- recuperando la piena libertà di movimento tramite il rapporto con l’animale, che diventa dunque veicolo per garantire un senso di autonomia e quindi di soddisfazione. Naturalmente anche l’autostima dell’utente malato di sclerosi multipla può trarre notevoli vantaggi dall’ippoterapia: egli torna padrone del proprio corpo mediante una relazione affettiva e di collaborazione con il cavallo in cui vengono stimolati gli aspetti tattili, sensoriali, cinetici e il senso dell’equilibrio.
Il cavallo: una medicina naturale che aiuta
L’ippoterapia soddisfa, per il malato di sclerosi multipla, delle esigenze ludico-ricreative consentendo alla persona affetta da tale malattia di vivere un contesto sociale di inclusione in cui si ritrova a fare cose che non tutti sono comunemente capaci di fare; e questo al di là dei limiti che la sclerosi multipla impone. Tutto ciò va ad incentivare notevoli benefici sull’umore e migliora la capacità di reagire da parte del cavaliere.
Naturalmente l’ippoterapia nella sclerosi multipla può rivelarsi molto utile anche sotto il profilo fisico: va infatti ad allenare numerosi distretti muscolari in una situazione di progressiva incapacità cinetica. Questo consente di mantenere per un maggior lasso di tempo dei movimenti coordinati e fluidi, assecondando il passo del cavallo senza eccessivo sforzo.
L’ippoterapia migliora la postura della schiena, consente un movimento delicato ma costante del bacino e rafforza i muscoli delle gambe. Prevede inoltre anche un lavoro da terra, durante il quale la persona affetta da sclerosi multipla accudisce il proprio cavallo e lo gestisce, accudendolo, soprattutto nelle fasi più acute della malattia. È un aspetto particolarmente importante perché consente all’utente di prendersi cura di un altro essere vivente, il nobile animale, il quale non è in grado di provvedere autonomamente a se stesso.Tutto questo innesca un forte legame empatico – affettivo che migliora lo stato di benessere del praticante.
In questo modo il malato ha la possibilità di sentirsi utile e di rispecchiarsi nell’animale e nel suo dipendere da un accudimento esterno. L’ambiente della scuderia, inoltre, consente all’utente di relazionarsi anche con altre persone e di trascorrere del tempo nella natura: i centri ippici in cui l’ippoterapia si svolge, infatti, si trovano principalmente all’esterno delle città.
Il contatto con la natura e con il cavallo restituisce un po’ di respiro e di sollievo al malato di sclerosi multipla, facendolo sentire importante, parte di un gruppo, capace di fare e di imparare cose nuove e soprattutto gli permette di vivere una forma di terapia lontano dagli ambienti medicalizzati che si vede costretto a frequentare nella sua quotidianità.
L’ippoterapia, con i suoi benefici cognitivi, di apprendimento, di relazione e di attività fisica restituisce futuro e speranza a chi è affetto da una malattia come la sclerosi multipla, che è destinata a peggiorare nel tempo. Poter avere un ambito (come quello dell’ippoterapia) in cui porsi degli obiettivi, in cui mantenere delle relazioni di collaborazione e di condivisione di un interesse (che evitano di correre il rischio di chiudersi in se stessi e di auto-emarginarsi per una malattia che ha il 50% dei malati con età inferiore ai 40 anni), in cui sviluppare una discreta autonomia di gestione del proprio corpo e del movimento è davvero importante in una situazione che va a condannare e limitare progressivamente la gestione del proprio corpo e le possibilità di movimento oltre che a generare potenziali rigidità cognitive.
Una volta si sconsigliava l’attività fisica al malato di sclerosi multipla; oggi, invece, la si promuove quando è una riabilitazione controllata. L’ippoterapia si rivela dunque utilissima proprio perché riunisce in sé più aspetti positivi: migliora la forza muscolare, la mobilità, l’attività intestinale e l’umore; garantisce inoltre la socialità e richiede apprendimento continuo. Consente inoltre di sviluppare un rapporto affettivo con un animale, il cavallo, da cui deriva un senso di comprensione e di comunicazione che conduce il paziente a sviluppare nuovi canali, nuove strategie di risoluzione dei problemi.
L’ippoterapia sviluppa, come grande risorsa emotiva del malato di sclerosi multipla, una sorta di riferimento dal quale attingere forza, energia, buonumore e voglia di vivere.
Valeria Foglino
Tecnico EQUITABILE® e Blogger equestre
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