Quando siamo partiti con il Progetto EQUITABILE®, lavorando sulle ceneri della vecchia realtà alla quale appartenevamo, affondata in poco tempo da un Ente Nazionale Equestre di riferimento che non si è rivelato sufficientemente serio e attento alle nostre particolari esigenze, eravamo veramente in pochi, pronti a scommettere in una nuova realtà, lontana da logiche di parte e solo intenzionata a sviluppare una nuova idea di inclusione attraverso il cavallo.
Il tempo è stato il miglior giudice; ha confermato che i presupposti fondanti il nostro Movimento sono largamente condivisi da molti Tecnici ed Associazioni operanti nel settore (dall’ippoterapia tradizionale all’area più squisitamente educativa mediata dal cavallo, dalla Rieducazione Equestre al presport, fino agli ambiti che sviluppano la sola ricreazione equestre per soggetti deboli) che sempre più spesso ci contattano per aderire alla nostra proposta di rete e collaborazione.
E’ normale che le grandi istituzioni equestri si sentano minacciate da nuove realtà che propongono novità nel settore, che comunicano in modo alternativo e differente o, semplicemente, che desiderino portare alla luce una nuova idea di partecipazione ed attività in sinergia per un reciproco scambio ed un fruttifero mutuo soccorso.
EQUITABILE® non si presenta certamente come “il miglior progetto” sul mercato, ne tantomeno desidera fomentare vecchie e ormai tediose rivalità tra Enti: la Mission e Vision del Movimento vogliono esplicitare una possibile alternativa per tutti coloro che si riconoscono nell’ideale e che non accettano di venire catalogati in rigide appartenenze che escludono a priori gli altri…
E’ ormai chiaro che il gioco del “Non sei riconosciuto!” praticato da molte altre Realtà non è più l’asso nella manica da tirar fuori al momento del bisogno, come già sottolineato in un altro nostro articolo.
Al di là di questi pericolosi sofismi –pericolosi perché alimentano ignoranza su ignoranza per avere sudditi, non aderenti!- molti centri ed operatori di rieducazione equestre iniziano a guardare fuori dai confini del sodalizio di appartenenza.
Alcuni esempi: Laura dall’Emilia Romagna, Augusta dalla Sardegna, Giulia dalla Toscana… Tutte coordinatrici di Centri che propongono ippoterapia o attività mediata dal Cavallo sul territorio.
Questo per una reale e spesso inascoltata sete di risposte o perché non vedono realizzarsi i bisogni fondamentali che intimamente vivono: la necessità di condividere esperienze professionali, conoscersi e progettare insieme, guardandosi negli occhi alla pari e –soprattutto- incontrarsi con una certa regolarità per stimolare un sano dibattito e lo studio di nuovi argomenti o aspetti del nostro lavoro con utenza debole a cavallo.
Noi di EQUITABILE®, tra i primi a denunciare questo bisogno, abbiamo avuto il solo coraggio di anticipare queste necessità ed esprimere l’importanza di un coordinamento dinamico, promosso non da “burocrati pancioni” ma dagli stessi Operatori del Settore che, pur di diversa estrazione, desiderano vivere queste differenze professionali e culturali come risorsa attiva, sostenuta dalla forte passione che li accomuna: la relazione d’aiuto attraverso la mediazione del cavallo.
Nelle nostre intenzioni, oltre a dare continuità ad un incessante impegno divulgativo per la sensibilizzazione alle attività rivolte ai più deboli promosse con il Nobile Animale, desideriamo sottolineare quanto sia aperto il nostro Movimento a tutti coloro che vogliono contribuire e collaborare per sviluppare al meglio un settore che non sembra particolarmente curato dalle grandi cattedrali equestri.
L’impegno è quello di contribuire a sviluppare una rete solida tra gli affiliati e partner per uno scambio che non deve essere vissuto come univoco, ma di reciproca crescita ed interscambio, sintesi di un lavoro “gomito a gomito” tra colleghi che ancora lavorano a diretto contatto con utenti deboli in maneggio. Iniziative come incontri, formazione periodica, divulgazione di nuove iniziative sono solo l’inizio di un nuovo patto tra pari…
A questo punto, prendendo spunto da un vecchio motto pubblicitario, è proprio il caso di dire: “Non importa che tu sia proveniente da una realtà o dall’altra… Se il nostro progetto coincide con il tuo, l’importante è fare il primo passo per mettersi in gioco!“
Ho letto con grande interesse questa nota che condivido dalla prima all’ultima riga. L’autore mi cita come caso perché proprio recentemente la Coop. Soc. di cui faccio parte ha iniziato una collaborazione con Equitabile, andando oltre le relazioni storiche che la coop. aveva instaurato con un’altra associazione del settore.
La conoscenza del movimento Equitabile è stato quasi provvidenziale, perché fino a quel momento, nonostante, appunto, l’appartenenza ad una associazione importante (purtroppo forse solo sulla carta!) ci trovavamo impantanati, senza la possibilità e gli strumenti per avviare l’attività di rieducazione equestre con i nostri ragazzi, sebbene avessimo investito in questo progetto molte energie, soldi e impegno.
La concretezza, la dinamicità e la capacità di entrare nella nostra realtà in punta di piedi ma con grande determinazione, il sostenerci nel muovere i passi e nel fare il salto di qualità, sono chiari elementi di come il movimento Equitabile abbia un elevatissimo livello di competenza, solidità e capacità di aprirsi ad altre realtà che condividono principi, metodi e un’infinita passione per il mondo del cavallo nel sociale. Sono convinta che sia determinante per ogni gruppo coltivare relazioni costruttive, attive e in continuo divenire nell’ottica di uno scambio positivo e arricchente per tutti, lontano da logiche statiche e fuori tempo che non fanno crescere. E ora abbiamo la consapevolezza che con Equitabile, tutto questo sia possibile…
Augusta
Condivido al 100% tutto…
Se non ci scambiamo le esperienze, se non ci mettiamo nella condizione di ascolto, di voler imparare e di condividere le diverse esperienze come possiamo pensare di essere dei buoni “insegnanti” per i nostri ragazzi e di poter crescere insieme???
Grazie ad Equitabile per offrirci questa possibilità…
Laura AIASPORT BOLOGNA
Sono una psicologa, lavoro da alcuni anni in questo settore (bambini problematici e cavalli) ed ho visto in questi anni cose straordinarie…
Per questo motivo, malgrado le difficoltà contingenti, ho deciso di proseguire questo lavoro che amo e di intraprendere un percorso formativo con Equitabile di cui condivido i principi e i metodi e che apprezzo per serietà e coerenza.
In più di Equitabile è apprezzabile l’importanza data al lavoro di rete (IMPRESCINDIBILE nel sociale) ma che altre importanti realtà sottovalutano anzi non ammettono, ritenendosi a torto le uniche competenti e tutte le altre non all’altezza di competere con loro…
Da Psicologa ritengo che, solo per questa limitazione (e scorretta presunzione!) si collocano automaticamente in una posizione anti-scientifica, proprio perchè l’atteggiamento di chi lavora nel sociale è basato sul confronto e la circolazione delle idee, in un’ottica di pluralità e di arricchimento nella diversità. Altrimenti pecchiamo di incoerenza. No?! Voglio dire lavoriamo con i “diversi” ma pensiamo che “noi siamo i migliori”. C’è qualcosa che non va! Non credete? Alessandra da Palermo