Il volteggio è una delle discipline equestri più antiche ed è uno sport di squadra particolarmente completo; purtroppo il volteggio per disabili non è molto praticato, ma è estremamente utile perché garantisce condizioni favorevoli per l’integrazione e per molto altro, come potremo vedere da questo articolo.
Il volteggio prevede che il longeur, colui che gestisce il cavallo in questa attività, faccia girare l’animale alla corda; i volteggiatori, tre al massimo, montano a cavallo, aiutandosi reciprocamente, ed eseguono esercizi di equilibrio.
Il volteggio per disabili prevede, così come il volteggio per i normodotati, che si eseguano esercizi ginnici a corpo libero sul cavallo ed a ritmo di musica.
I vantaggi che il volteggio per disabili offre è che si utilizza, a livello fisico, tutta la muscolatura del corpo. Si sviluppano inoltre la coordinazione, l’equilibrio, l’agilità, la concentrazione, il ritmo, l’attenzione, la sicurezza, la memorizzazione, la creatività, il coraggio… Tutte abilità che si cercano normalmente di sviluppare e allenare con l’equitazione integrata®, mediante le varie attività proponibili.
Inoltre il volteggio, e quindi il volteggio per disabili, è – come già accennato – un’attività di gruppo: si concentra anche, quindi, sulla socializzazione; i volteggiatori hanno modo di interagire tra loro giocando e divertendosi e anche chiedendosi collaborazione e supporto.
Il cavallo risulta un compagno di gioco la cui presenza e il cui coinvolgimento prevedono regole che vanno seguite. Va innanzitutto accudito e pulito prima e dopo il lavoro e, successivamente, anche ricompensato. In questo senso il volteggio per disabili garantisce un avvicinamento al cavallo che è anche un’opportunità educativa perché rimanda costantemente alle esigenze dell’animale, alle sue percezioni.
Il volteggio per disabili risulta dunque particolarmente utile per la ricchezza di obiettivi che si propone di raggiungere e per le competenze che sfrutta e allena. Possiede un’enorme potenzialità educativa. Il volteggio per disabili prevede innanzitutto delle esercitazioni a terra allo scopo di preparare psico-fisicamente agli esercizi che si svolgeranno sull’animale, che naturalmente sono adattati alle possibilità fisiche dell’utenza.
Il volteggio per disabili: una valida alternativa alle tradizionali proposte rieducativo-equestri
Gli obiettivi normalmente posti nel volteggio per disabili sono: la familiarità con l’animale, il rispetto verso gli altri, verso il cavallo e per le regole; la socializzazione e la collaborazione, la coordinazione, la creatività, la volontà, il coraggio, la concentrazione, lo spirito di squadra; la gestione delle proprie paure; stimola le facoltà intellettive e richiede la ricerca di una stabilità emotiva nell’umore.
Da un punto di vista fisico i benefici vanno a riguardare la muscolatura, l’agilità, l’equilibrio, la coordinazione dei movimenti, quella oculo-motoria, lo sviluppo della percezione del proprio corpo e del proprio equilibrio, il senso del ritmo, l’espressività motoria, la capacità di orientamento spaziale e temporale.
Si ritiene che il volteggio per disabili sia un’attività particolarmente indicata per situazioni di disagio o svantaggio sociale e deprivazione cognitiva o affettiva perché consente di vivere una concreta esperienza di integrazione. Consente di socializzare,di mettere in pratica le abilità raggiunte nella relazione con gli altri e col cavallo (che diviene un compagno di gioco, artefice del divertimento) e sviluppa la consapevolezza dei propri limiti in un ambiente protetto e in una situazione in cui ci si può mettere in gioco con il supporto di tutto il gruppo e dell’entusiasmo che questo porta con sé.
Si ricorda ulteriormente quanto il rapporto col cavallo costituisca una preziosa opportunità educativa per la disciplina e il rispetto che richiede. La figura del mediatore equestre risulta particolarmente importante per diminuire il livello dell’ansia, coordinare un’attività di gruppo e per intervenire e gestire le situazioni complesse in generale.
Coloro che a terra dimostrano tanta difficoltà, spesso a cavallo riescono a sviluppare un’immagine differente di sé: più forte, positiva, capace. Si genera così una situazione di autorealizzazione che accresce il livello l’autostima garantendo una nuova presa di coscienza di sé, più positiva, e delle proprie capacità.
Valeria Foglino
Tecnico EQUITABILE® e Blogger Equestre
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